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A Mantova il Festivaletteratura 2011, dal 7 all’11 settembre

Italia


Sarà un’edizione segnata dall’idea di “riprendere la piazza”, dall’orientamento a vivere fino in fondo potenzialità e possibilità offerte dal contesto urbano, ambito ricco di attori, risorse, opportunità, sempre da integrare, sempre da cogliere secondo nuove logiche progettuali, inedite politiche culturali: torna Festivaletteratura – dal 7 all’11 settembre – e la quindicesima edizione punta forte sulla città come centro di relazione e di scambio.
I lettori che arriveranno a Mantova per condividere idee, libri, passioni, avranno a disposizione oltre quaranta luoghi “ufficiali” per poterlo fare: è un record per Festivaletteratura. E, nella scelta, più che l’esibizione di un patrimonio storico-artistico c’è la voglia di mostrare tutte le opportunità, le situazioni, le problematiche, le risorse che lo spazio della città può offrire nel momento in cui si torna a viverlo secondo la sua autentica vocazione: quella di luogo della socialità e dell’incontro. L’accento si sposta dunque sulla partecipazione: se il pubblico al Festival è sempre stato più protagonista che spettatore, chiamato a costruirsi un percorso più che ad assistere, in questa edizione sarà chiamato anche a pratiche originali, ad un metodo alternativo per fruire e attivare spazi e incontri secondo logiche non abituali o consolidate.
Sono molti, quest’anno, gli eventi del festival che nascono seguendo la storia di un palazzo, di un monumento o assecondando la funzione di un negozio o di un’area dedicata allo svago o, ancora, che restituiscono nuova vita a spazi abbandonati.

I luoghi e le storie
Il Castello di San Giorgio, sede di una della più severe carceri austriache durante il Risorgimento, nell’anno del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, è uno dei luoghi che hanno maggiormente ispirato gli autori della manifestazione. Oltre a ospitare alcuni degli incontri letterari, il Castello racconterà il testamento umano e spirituale dei Martiri di Belfiore, raccolto nelle pagine del Confortatorio di Mons. Martini, attraverso l’adattamento in forma di lettura di Luca Scarlini. E ancora: la storia di Felice Orsini, futuro attentatore di Napoleone III, sarà rivissuta nell’antica prigione da un racconto di Giancarlo De Cataldo.
Bosco Virgiliano, un parco-monumento realizzato raccogliendo tutte le specie vegetali ricordate da Virgilio nelle sue opere, è il punto di partenza che Giuseppe Barbera ha scelto per parlare del paesaggio agrario italiano.
Alcuni dei negozi del centro storico, attualmente sfitti o in abbandono, vivranno una nuova vita in qualità di “bottega” – quella di ri-tratto tenuta da Alessandro Sanna, Massimiliano Tappari e alcuni scrittori o quella per la creazione di abbecedari d’artista organizzata dal Dipartimento Educativo del MamBo. Non mancheranno nuove vetrine per esporre veri e propri “prodotti intellettuali” – i piccoli film fatti con carta e matita realizzati nei laboratori di Michel Ocelot .
I Giardini Valentini, una piccola area verde nascosta tra i palazzi della città, da semplice luogo di transito torna ad essere per il Festival uno spazio di scoperta e di divertimento per i ragazzi, ritornando alla propria originaria vocazione. Qui Claudio Madia terrà la sua scuola di clownerie, Dino Ticli i laboratori sui fossili, Anna Cerasoli farà appassionare alla matematica i ragazzi, gli operatori del Centro Archeologico del Forcello inizieranno i bambini alle tecniche di scavo e di recupero dei reperti.
Gli esempi potrebbero continuare. Strade, piazze, cortili, teatri sono più che in passato spazi da condividere, per parlarsi. E in un Festival così può anche succedere che Alessandro Bergonzoni si affacci alle finestre delle case del centro storico e inizi a parlare con chi sta sotto. L’idea che ritorna è sempre quella della ricerca di possibilità nuove e inespresse, competenze anomale da carpire e mettere in scena, potenziali d’integrazione inesplorati.

Attualità
I temi legati alla riconquista dello spazio pubblico e alle nuove forme di partecipazione politica dominano una parte significativa del programma di Festivaletteratura 2011. Il richiamo dell’attualità è forte e un primo focus non può non incentrarsi sulle rivoluzioni del Mediterraneo: alla manifestazione saranno ospiti due grandi narratori come Ala al-Aswani e Hisham Matar, ma anche Amira al-Hussaini e Ramy Raoof, giovani blogger protagonisti del movimento di piazza Tahrir, insieme al direttore delle news di Al-Jazeera Mostafa Souag. Gad Lerner e Tahar Lamri cercheranno con Paola Caridi di fare un primo bilancio degli avvenimenti per cercare di capire la reale portata di questi avvenimenti e quali prospettive si aprono nel medio e nel lungo periodo.
Parallelamente, nello spazio del neonato archivio di Festivaletteratura, sarà possibile per il pubblico riascoltare – attraverso apposite postazioni informatiche – le registrazioni di alcuni degli incontri delle passate edizioni del Festival che hanno visto protagonisti autori arabi (da Adonis allo stesso al-Aswani, da Elias Khouri ad Edward Said, solo per citare qualche nome), dando l’opportunità di ripercorrere idealmente i 15 anni precedenti ai fatti di oggi, grazie alla voce di autorevoli protagonisti.
Più in generale, il Festival raccoglie l’esigenza di capire come stanno cambiando le città e i territori, come questi cambiamenti siano emblematici di trasformazioni culturali di cui spesso non c’è sufficiente consapevolezza. Le testimonianze che Alain Mabanckou e Uzodinma Iweala porteranno sul progetto Pilgrimages (che li ha visti protagonisti insieme a una ventina di scrittori africani nella rilettura-racconto delle metropoli del loro continente, come quelle – sempre per l’Africa – di Donato Ndongo e Michelangelo Bartolo, di Alberto Cairo su un Afghanistan che ha fatto della guerra la dimensione della propria quotidianità o quella di Eliane Brum su un paese-continente come il Brasile che sta profondamente mutando la propria identità) saranno in questo senso estremamente significative. Per venire a contesti a noi più vicini, il dialogo tra Varujan Vosganian e Dragan Velikic – due narratori “prestati” alla politica – porterà l’attenzione su un Est Europa sempre più disilluso dall’occidente e in cui gli intellettuali rischiano l’emarginazione come ai tempi della cortina di ferro.
Di diversa attualità gli incontri dedicati a due eventi che, cambiando in modo traumatico e improvviso il volto di una città e la pelle di una regione, hanno mutato negli ultimi anni la percezione del mondo e il destino di gran parte dell’umanità: William Langewiesche e Lucio Caracciolo saranno protagonisti di un incontro dedicato all’11 settembre – nel decennale della strage. Francesco Cataluccio rifletterà invece, a quindici anni dalla tragica notte del reattore, su ciò che Chernobyl ha significato per il mondo.
Non poteva certo l’Italia essere esclusa da questo sguardo critico. Oltre alla presenza di Gian Antonio Stella, che al Festival porterà la sua denuncia sullo scempio del nostro patrimonio ambientale e artistico, due narratori italiani Mauro Minervino e Francesco Pinto confronteranno la loro scelta di raccontare il nostro paese a partire dalle grandi strade che lo attraversano. Di un grande viaggio collettivo, a piedi, dal Nord fino a Scampia, si faranno testimoni Antonio Moresco e Tiziano Colombi insieme ad altri dei partecipanti; Rachel Donadio, inviata del New York Times, e Beppe Severgnini cercheranno di raccontare com’è l’Italia, vista dall’estero, Enrico Franceschini e Laila Wadia si confronteranno sul problema della società multietnica nelle nostre città.

Viaggio e ambiente
Particolarmente vicine al cuore del Festival di quest’anno risultano dunque le presenze di alcuni dei più grandi interpreti della letteratura di viaggio – gli inglesi Colin Thubron e William Darlymple, i nostri Stefano Malatesta e Giuseppe Cederna – e quella del francese Michel Le Bris, direttore del prestigioso festival francese Etonnants Voyageurs, autore di biografie “affettive” dedicate alle vite di grandi esploratori. E anche l’ormai tradizionale percorso notturno condotto al Festival da Stefano Scansani si muove per i luoghi della città che serbano la memoria del passaggio degli scrittori-viaggiatori – da Dickens a D’Annunzio, fino agli ospiti di Festivaletteratura – giunti a Mantova nel corso dei secoli.
Dall’attenzione verso città e territori all’attenzione verso l’ambiente. Festivaletteratura da quest’anno s’impegna ad ottenere Spreco Zero, il marchio rilasciato da Last Minute Market a tutte le realtà – imprese, attività commerciali, amministazioni, eventi – che si impegnano all’uso razionale delle risorse e alla riduzione degli sprechi. Oltre alle azioni concrete relative alla raccolta dei rifiuti e ai consumi energetici sui luoghi degli eventi, una serie significativa di incontri affronterà proprio queste tematiche: le conversazioni sul clima di Luca Mercalli e Leo Hickman (che terrà anche un incontro per ragazzi sull’ethical living), gli incontri con l’oceanologo Carl Safina e con l’ideatore di Last Minute Market Andrea Segré, lo spettacolo Waterfront che insieme allo stesso Segré vedrà sul palco Patrizio Roversi.

La biblioteca di fantascienza
Se i mutamenti climatici ci costringono a ragionare sugli scenari che ci attenderanno da qui al prossimo periodo, ben oltre, in uno spazio-tempo immaginato ed evocato verrà proiettato il pubblico della biblioteca di fantascienza. I lettori saranno chiamati a compiere un salto spazio-temporale e a immaginarsi di entrare in un’era anteriore alla nostra di milioni di anni. La biblioteca che i visitatori avranno il privilegio di frequentare altro non sarà che la piccola biblioteca di una città di un pianeta sperduto, in una galassia assolutamente marginale, in cui grazie alle cure di uno zelante bibliotecario – Tullio Avoledo – si sono conservati alcuni dei libri che testimoniano che cosa è successo, in tutti questi anni, nel nostro universo e in quelli paralleli. In questo gioco, i libri di fantascienza scritti dall’antichità ad oggi saranno trattati al pari di cronache “vere”, come vere sono le paure, le tensioni, le speranze che questo straordinario genere letterario ha sempre saputo catturare. Oltre a celebrare una letteratura ricchissima, la biblioteca vuole essere in qualche modo un monito, un presidio per la conservazione del futuro, prima che sparisca dai nostri orizzonti per troppa attenzione al presente. Alla biblioteca, che sarà aperta alla libera consultazione per tutta la durata del Festival, si affiancheranno gli “incontri della biblioteca”, condotti da Tullio Avoledo e che vedranno partecipare tra gli altri Giorgio Faletti e il russo Dmirty Glukhovsky, vero autore di culto tra gli adolescenti del suo paese anche per la trasposizione in videogames dei suoi romanzi.

L’unità d’Italia
Al di là degli eventi all’interno del luogo-simbolo del Castello di San Giorgio, la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità ha stimolato Festivaletteratura a proporre numerose riflessioni sui temi dell’identità e la storia del nostro paese e insieme alcune riletture della letteratura risorgimentale o più in generale patriottica. Tra le prime vanno ricordate senz’altro il dialogo tra Giancarlo De Cataldo e Lucy Riall su eroi e traditori del nostro Risorgimento, il confronto su unità e disunità del nostro paese tra Ernesto Galli della Loggia e Aldo Schiavone, il discorso sull’identità italiana da Augusto ad oggi di Valerio Massimo Manfredi. Tra le seconde, lo spettacolo di Luca Scarlini, Lucia Pescador e Michele Andrei Confessioni di un’italiana tratto da Ippolito Nievo e il reading di Massimo Gramellini con l’accompagnamento della banda città di Mantova. Sull’idea del compimento della nazione attraverso la Costituzione vanno gli interventi di Michele Ainis e la “lettura comparata” tra Commedia dantesca e articoli della costituzione di Giuliano Turone accompagnato da un quartetto di sassofonisti.
Un nuovo canone di italianità sarà invece quello presentato in forma di test dalla scrittrice migrante Laila Wadia all’interno delle tracce. Le tracce – letteratura orale, idee, curiosità e altre sorprese di non più di mezz’ora proposte dal vivo in piazza Sordello e in streaming su internet – quest’anno si caratterizzeranno per una maggiore interazione con la multimedialità e, in fascia serale, per la durata più ampia e per le ulteriori opportunità a disposizione di chi seguirà gli incontri sul web.
Una felice connessione tra nuove tecnologie e partecipazione attiva da parte di tutti coloro che seguono il festival caratterizza altri progetti che Festivaletteratura proporrà in occasione della quindicesima edizione.

Scuola e memoria
Con i Quaderni di scuola il Festival offrirà la possibilità di leggere la storia del nostro paese che è entrata – direttamente o indirettamente – nei componimenti dei ragazzi delle scuole elementari italiane dal 1861 ad oggi. Attraverso un lavoro di ricerca e digitalizzazione di documenti coordinato da Juri Meda presso alcuni dei principali archivi scolastici e della cultura popolare, in un’aula ricreata nello spazio di una delle scuole storiche della città – il Liceo-Ginnasio “Virgilio” -, il pubblico avrà la possibilità di sfogliare alcuni quaderni virtuali per osservare gli elementi di cambiamento (e di continuità) nella famiglia, nell’organizzazione del lavoro, nel costume, nell’immaginario italiano così come sono stati registrati dai ragazzi.
L’invito rivolto a tutti coloro che verranno al Festival sarà quello di mettere a disposizione i propri quaderni: nei giorni della manifestazione e nelle settimane precedenti, Festivaletteratura raccoglierà quelli di tutti coloro che vorranno donarli o lasciarli in deposito partecipando concretamente alla creazione di un patrimonio di memoria collettiva. A completare il progetto saranno alcuni incontri in cui, attraverso i documenti raccolti, alcuni studiosi rifletteranno sul tema della nazione (Massimo Viroli e Simonetta Polenghi), della differenza di genere (Loredana Lipperini e Simonetta Soldani).

Lingua e identità
In qualità di esperti della propria parlata locale tutti i componenti della comunità del festival – ospiti, lettori, addetti ai lavori – saranno chiamati a portare le parole intraducibili del proprio dialetto presso la postazione che sarà attiva in piazza Erbe, o già nelle settimane antecedenti al festival attraverso l’apposito indirizzo e-mail che sarà segnalato sul sito. Questa raccolta popolare di parole, organizzata in collaborazione con doppiozero, sarà visibile (oltre che sul sito internet) grazie a una sorta di muro che rappresenta la nostra penisola dove tutte queste parole – con le relative definizioni – saranno “pubblicate”. Un momento di lettura collettiva di queste parole sarà poi condotto da Stefano Bartezzaghi.
Questa iniziativa – che in qualche modo si diverte a mettere insieme tutta la ricchezza linguistica del nostro paese – funziona come “supplemento” del Vocabolario Europeo, il progetto di creazione di un ideale vocabolario condiviso attraverso le donazioni di parole da parte degli autori presenti al festival giunge nel 2011 alla quarta edizione. Al progetto, coordinato come sempre da Giuseppe Antonelli, hanno confermato ad oggi l’adesione William Darlymple (inglese), Pablo D’Ors (spagnolo), Hermann Koch (neerlandese), Georgi Gospodinov (bulgaro), Bjorn Larsson (svedese), Michel Le Bris (francese), Kallia Papadaki (greco), Lucian Dan Teodorovici (romeno).
E, sul confronto delle lingue, primo esperimento di translation slam a Festivaletteratura: nei due incontri previsti in programma un autore straniero darà alcune pagine di un proprio libro non tradotto a due suoi traduttori italiani. Saranno l’autore e il pubblico a giudicare chi, dei traduttori, ha offerto la prova migliore. Continuano peraltro – dopo il successo dello scorso anno – gli incontri in lingua: senza “traduzione a fianco” converseranno con il pubblico Alain Finkielkraut, l’americano Salvatore Scibona ed altri autori.

Narrativa
I già citati Koch, Larsson, D’Ors – di cui sarà proposta anche la riduzione teatrale di Roberto Abbiati de Lo stampatore Zollinger -, Teodorovici, Gospodinov, sono anche tra gli autori di narrativa europea più attesi al Festival. Insieme a loro segnaliamo lo spagnolo Ricardo Menéndez Salmón, lo svizzero Martin Suter, lo svedese Jonas Jonasson – che sarà impegnato in un inedito duetto con Giorgio Faletti -, l’inglese Robert Harris e soprattutto l’atteso ritorno di Howard Jacobson, recente vincitore del Booker Prize. Da Israele arriveranno invece Yirmi Pinkus, vignettista e disegnatore che ha conquistato la critica con il suo esordio narrativo, e Yehoshua Kenaz, considerato uno dei più autorevoli autori del proprio paese.
Spostandoci al Nordamerica, la scelta di Festivaletteratura cade una volta di più su autori giovani e stilisticamente innovativi. E’ il caso della ventiseienne Téa Obreht, nata nella ex-Jugoslavia e fresca vincitrice dell’Orange Prize; di Salvatore Scibona, inserito dal New Yorker tra i migliori venti autori under 40; di Christopher Moore, il cui stile richiama Steinbeck, Vonnegut e Douglas Adams insieme. Non meno interessanti Helen Humphreys, poetessa e narratrice canadese, e Geraldine Brooks, la scrittrice e giornalista di origini australiane due volte vincitrice del premio Pulitzer. Né va dimenticata, spostandosi dal Nord al Sudamerica, Marcela Serrano, la popolarissima autrice cilena, gradito ritorno a Festivaletteratura.

Giallo
Tra le presenze americane di spicco a Festivaletteratura 2011 va nominato senz’altro Don Winslow, vero gigante del poliziesco. La letteratura che sta al confine tra il giallo e il noir trova anche quest’anno grande spazio all’interno del programma: insieme a Robert Ellory e M.C. Beaton (appena tradotta nel nostro paese), sono gli scrittori italiani – Gianni Biondillo, Maurizio De Giovanni, Marco Malvaldi, Rosa Mogliasso, Enrico Pandiani, Giorgio Todde – a tenere il campo con incontri dedicati ai loro investigatori. E legati al giallo, altri due attesi ritorni: quello di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, in conversazione con il pubblico, e quello di Donato Carrisi, che insieme a Luca Crovi darà vita all’evento-spettacolo Il tribunale delle anime. Comicità e suspense si mescoleranno in modo imprevedibile nei Misteri per caso illustrati da Patrizio Roversi e Syusy Blady.

Italiani
La pattuglia dei narratori italiani si completa con Simonetta Agnello-Hornby, Giuseppina Torregrossa, Margaret Mazzantini, Erri De Luca. Accanto a questi autori ben noti al grande pubblico, vanno segnalati due autori “appartati” di straordinaria levatura come Alessandro Spina e Gilberto Severini, le esordienti Viola Di Grado e Donatella Di Pietrantonio (“Le madri di carta” è il titolo dell’incontro che le vedrà protagoniste), Enrico Deaglio che si presenta come narratore, i giovani Christian Frascella e Vincenzo Latronico.

Scritture Giovani
E a proposito di giovani scrittori, cade proprio quest’anno il decimo anniversario di Scritture Giovani, il progetto che Festivaletteratura ha ideato e promosso insieme ad alcuni dei principali festival letterari europei per la promozione dei nuovi talenti letterari. Gli autori che soffieranno sulle dieci candeline di Scritture Giovani saranno Susanne Heinrich, Anna Lewis, Kallia Papadaki e Paolo Piccirillo.

Gli omaggi
Insieme alla scoperta degli autori emergenti, il Festival negli ultimi anni si è impegnato nella riproposta di classici o di scrittori dimenticati ma di grande valore letterario. Nel programma 2011 spicca l’omaggio a Virginia Woolf tenuto dalla nipote Angelica Garnett e da Ginevra Bompiani a cui si accompagnano la lezione su Walter Benjamin di Alessandro Baricco, il percorso tra alcuni dei più grandi libri della letteratura compiuto da Alain Finkielkraut, la lezione sulla Marchesa Colombi di Antonia Arslan e Riccardo Caporossi, e alle “letture vintage” dedicate a Riccardo Bacchelli, Francesco Jovine e Matilde Serao rispettivamente da Bruno Gambarotta, Chiara Valerio e Donatella Di Pietrantonio, da Giuseppina Torregrossa e Maurizio De Giovanni. Allo scrittore polacco Bruno Schulz è ispirato lo spettacolo di Francesco Cataluccio e Olek Mincer, ai “gran bugiardi” Pellegrino Artusi e Carlo Collodi quello di Fabio Picchi e Maria Cassi. Quasi un’orazione civile sarà quella di don Andrea Gallo ispirata ai testi di Antonio Gramsci e don Lorenzo Milani.
Tra gli omaggi poetici – oltre alla serie “la parola cui abbiamo creduto” che quest’anno celebra Edoardo Sanguineti, Rabindranath Tagore e Daria Menicanti – un rilievo particolare assume il ricordo di Attilio Bertolucci da parte dei figli Bernardo e Giuseppe, intervistati da Corrado Augias. Il programma di poesia, come sempre nutrito, comprende un focus sulla grande arte di Claudia Scandura con la partecipazione di Sergej Gandlevskij, Julij Gugolev, Timur Kibirov e Evgenij Solonovic; gli incontri con i poeti Franco Buffoni, Anna Maria Carpi, Maria Luisa Vezzali, Valentino Zeichen ed Emilio Zucchi; un dialogo a più voci coordinato da Daniele Piccini sul tema “è ancora possibile scrivere poesia?”.
Ricco di dediche ad autori scomparsi è il programma di Pagine Nascoste, la serie di documentari su libri e scrittori ormai parte integrante del programma del Festival. Quest’anno, tra i film presentati – oltre a quelli su Philip Dick e William Burroughs – va segnalato José e Pilar, il film su José Saramago che sarà presentato a Mantova da Pilar del Rio, moglie dello scrittore premio Nobel.

Le storie e i personaggi
I racconti di vite straordinarie, le storie di donne e uomini a volte noti, a volte quasi sconosciuti che hanno attraversato frontiere e guerre, trovandosi a confronto in modo imprevisto con la Storia, hanno un posto d’onore all’interno del programma 2011. Tra le storie più eccezionali c’è senz’altro quella di Adolfo Kaminsky, il falsario al servizio di tutte le giuste cause che sarà presente al festival insieme alla figlia Sarah; ma non meno avvincenti sono quelle di Alexandra Wolf-Stomersee – la “gattoparda” celebrata da Luca Scarlini – e dell’alpinista Ettore Zapparoli ricordato da Alessandro Giorgetta e Davide Longo, gli incontri nel mondo editoriale di André Schiffrin, le lezioni del maestro Manzi ricordate dalla moglie Laura e da Federico Taddia, il ritratto di Gandhi che – tra gli eventi per ragazzi – proporrà Brunilde Neroni. Senza trascurare la storia di Manto, la mitica fondatrice di Mantova a cui si ispira lo spettacolo/installazione dell’artista Giorgio Gabrielli, o quella raccontata dal ceramista Edmund De Waal, che ha per protagonista non una persona, ma una collezione di netsuke che ha attraversato indenne le turbolente vicende del Novecento europeo.
Una messa laica e in musica ricorderà nella Basilica Palatina di Santa Barbara la figura di don Tonino Bello. Revival della stagione d’oro del Greenwich Village è il concerto che vedrà protagonista Carolyn Hester, una delle interpreti storiche del folk americano. Analogamente Memorie di Adriano si presenta come singolare omaggio di Peppe Servillo a Celentano e al Clan. Il programma musicale di Festivaletteratura conoscerà inoltre un momento di particolare emozione nell’esibizione del Coro della SAT al Teatro Sociale.

Musica e letteratura
Molto più ampia però è la proposta di eventi in cui la musica si confronta con la letteratura. Non si tratta di reading musicali o altre forme di accompagnamento musicale alla pagina scritta, quanto piuttosto di incontri in cui si guarda alla musica come lingua, o alla letteratura come immaginario sonoro. Le due lezioni di Giovanni Bietti su analogie e divergenze tra le strutture del linguaggio musicale e di quello letterario, il parallelismo tra la costruzione delle Suites di Bach e il camminare spiegato da Mario Brunello e Davide Longo, gli incontri di Buonanotte ai Suonautori – quest’anno sulla sponda del Lago di Mezzo – che provano
a ricostruire l’universo musicale di un autore ospite, sono alcuni esempi di questa particolare ricerca condotta a Festivaletteratura.
E proprio in questo solco la musica approderà quest’anno alle lavagne di piazza Mantegna. Dopo il successo dello scorso anno, non solo teoremi e problemi scientifici, ma anche frasi musicali, dissonanze, armonie spiegate sulla lavagna col pentagramma da Carlo Boccadoro, Giovanni Bietti e Stefano Zenni.

Lezioni e riflessioni
Al centro degli incontri scientifici previsti quest’anno saranno la gravità quantistica (Carlo Rovelli e Francesca Vidotto), il teletrasporto (Piero De Martini), la geometria (Piergiorgio Odifreddi), mentre Francesco Sylos Labini e Giulio Peruzzi si confronteranno sul tema del reale peso della ricerca scientifica in Italia nelle definizione delle scelte strategiche per il paese. Un curioso abbinamento tra le Lezioni americane di Calvino e la matematica sarà al centro dell’incontro che vedrà protagonista Gabriele Lolli, e sempre sui numeri e calcoli verteranno i laboratori per piccoli e piccolissimi scienziati di Anna Cerasoli.
Sul fronte degli incontri legati alla riflessione filosofica sull’attualità, uno dei fili conduttori è senz’altro quello della debolezza della democrazia. Per molti aspetti speculari alla partecipazione orizzontale che sembra caratterizzare i movimenti in atto nei paesi arabi sono i temi di cui parleranno Roberta De Monticelli e Luigina Mortari (l’imbarbarimento delle regole collettive nelle nostre comunità), Ota De Leonardis e Carlo Donolo (le traversie delle democrazie occidentali) e Luigi Zoja (la paranoia come “male” che attacca alcuni movimenti popolari). Sulle possibili “vie di uscita” per un rinnovamento dell’etica e della vita pubblica verteranno invece gli incontri tra Pietro Barcellona e Franca D’Agostini (linguaggio pubblico e sapere affettivo), tra Antonietta Potente e Andrea Vitullo (la via della mistica come nuova politica), tra Gherardo Colombo e Luisa Boella (conversazione sul perdono).
A un passo dalla cronaca giudiziaria si collocano gli incontri con Nicola Gratteri sulla ‘ndrangheta e con Giuliano Turone su alcune delle più celebri inchieste italiane, dalla P2 al caso Sindona, mentre delle nuove forme della violenza sulle donne parleranno Caterina Cavina e Lorella Zanardo. Si svincolano invece dalla cronaca affrontando temi apparentemente più leggeri ma non meno sensibili, gli appuntamenti de le parole del giornalismo. Con Antonella Antonelli si parlerà di moda dal punto di vista dell’etica professionale (fino a che punto un articolo è presentazione di un lavoro di una casa di moda e quando invece diventa un pezzo promozionale?); Beppe Severgnini e Maria Venturi racconteranno gioie e imbarazzi nella gestione delle intramontabili rubriche di posta dei lettori.

Arte e graphic novel
A livello di ragionamenti sull’arte, Gillo Dorfles regalerà al Festival una sua seconda partecipazione, Hans Belting e Massimo Carboni tenteranno di tracciare una storia dello sguardo, Ugo Morelli e Vittorio Gallese un dialogo tra psicologia e neuroscienze sull’esperienza estetica. Per quanto riguarda l’architettura vanno ricordati gli incontri di Luca Molinari con Cino Zucchi e Raul Pantaleo.
L’immagine che si fa letteratura avrà come sempre piena cittadinanza a Mantova. Dal 1997 ad oggi il Festival ha ospitato alla pari artisti, illustratori e scrittori, mostrando tra incontri e laboratori, la potenza narrativa, la ricchezza affabulatoria delle immagini. Non è un evento straordinario ma il segno di una continuità la presenza quest’anno di autori di graphic novel come lo spagnolo Paco Roca, l’inglese Posy Simmonds (quest’ultima nota anche per la trasposizione cinematografica dei suoi fumetti da parte di Stephen Frears) o come i nostri Manuele Fior – recente vincitore al festival di Angoulême – e Vanna Vinci.

Per i più piccoli
Non meno ricco sarà poi il programma di workshop dedicati all’immagine per adulti e bambini: insieme agli artisti già citati, saranno a Mantova Alessandro Sanna – eloquente il titolo del suo laboratorio “disegna come scrivi” -, Brunella Baldi, che realizzerà libri d’artista attraverso la tecnica della monotipia, e Fausto Gilberti, impegnato a friggere rock-star.
Oltre ai laboratori, ai suoi più piccoli frequentatori il Festival riserverà numerose occasioni per incontrare alcuni degli autori più amati: Silvia Roncaglia, Pierdomenico Baccalario, Guido Sgardoli, Janna Carioli, Luisa Mattia, Andrea Valente, Chiara Carminati, Bruno Tognolini. A Roberto Piumini sarà dedicata una retrospettiva-ragazzi: tre incontri per sottolineare alcune caratteristiche originali del suo lavoro in rapporto alla poesia e filastrocca, soprattutto per i più piccoli, la musica (attraverso un concerto per grandi e piccoli insieme alla scoperta del jazz) ed un incontro dedicato alla sua straordinaria capacità di creare storie e personaggi. Al pubblico degli adolescenti in particolare è indirizzato l’incontro di Federico Taddia con il navigatore solitario Alex Bellini.

Pagine della Cultura e blurandevù
Tra gli appuntamenti ricorrenti nel corso dei cinque giorni, oltre a blurandevù – il ciclo di interviste agli autori in seconda serata curate dai giovani volontari di Festivaletteratura -, va segnalato il ritorno dell’apertura del mattino con le Pagine della Cultura – con la presenza di quattro autori stranieri a commentare gli articoli di argomento culturale usciti sui principali giornali e siti web internazionali – che si arricchirà quest’anno di un workshop rivolto a un pubblico di giovani su “come si crea una pagina della cultura” e di una postazione fissa all’angolo della tenda di piazza Alberti dove sarà possibile consultare ogni giorno le principali testate internazionali. A questi si aggiungono gli appuntamenti delle ore 13 a Casa Slow, una serie di degustazioni ragionate con la presenza di esperti e scrittori.
Le ultime segnalazioni all’interno di un programma ricchissimo sono per il monologo di Moni Ovadia Il registro dei peccati e per Giocate con Giocasta dieci anni dopo, che Stefano Bartezzaghi e Carlo Boccadoro ripropongono rinnovato nei giochi e nelle musiche.

Per informazioni: www.festivaletteratura.it

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