Italia
Mercoledì 15 giugno – ore 9:30
Centro Congressi d’Ateneo
Via Salaria 113, Roma
Mercoledì 15 giugno verrà presentato il volume “Le conoscenze giovanili sulle radiazioni ionizzanti. Intervento e valutazione nelle scuole superiori del Lazio”, a cura di Antonio Fasanella e Manlio Maggi, edito dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM).
L’argomento “radiazioni ionizzanti“, soprattutto se legato a eventi incidentali e alla presenza di fonti di rischio dovute ad attività umane, suscita sempre notevoli preoccupazioni nella popolazione. Ne è un chiaro indicatore il comportamento dei mezzi di comunicazione di massa, nei quali, anche in caso di eventi o di situazioni che dagli addetti ai lavori potrebbero essere ritenuti scarsamente significativi, si riscontra una evidente, puntuale attenzione ed enfatizzazione. Si tratta infatti di temi altamente “notiziabili”, ma, come per altre complesse questioni di carattere scientifico, la notiziabilità non implica necessariamente una trattazione accurata, ragionevolmente completa e adatta a favorire una crescita culturale e una consapevolezza critica nei destinatari.
L’ISPRA sta realizzando un programma che mira alla messa a punto e alla sperimentazione di strategie comunicative efficaci per la diffusione di contenuti tematici legati al rischio radiologico. In tale direzione si colloca l’attività di ricerca che è stata svolta attraverso una convenzione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale (CoRiS) della Sapienza Università di Roma. I risultati di tale ricerca sono alla base del volume Le conoscenze giovanili sulle radiazioni ionizzanti. Intervento e valutazione nelle scuole superiori del Lazio.
Per poter disporre di un chiaro quadro di conoscenze preliminari relative ai destinatari del processo comunicativo, soprattutto per quanto attiene a esigenze, bisogni, motivazioni, interessi e, soprattutto, cognizioni già possedute in merito ai temi oggetto di comunicazione/trattazione, si è proceduto secondo la logica di una ricerca-intervento, privilegiando un disegno di indagine di tipo quasi-sperimentale. Per dare corso a tale linea, è stato individuato un target specifico, in relazione al quale predisporre, realizzare e valutare una campagna di informazione sulla radioattività e sui rischi ad essa connessi. La scelta è caduta sugli studenti delle scuole medie superiori di quattro aree territoriali del Lazio, tre delle quali caratterizzate da problematiche legate alla radioattività naturale o artificiale, come Viterbo, la zona di Roma più prossima al Centro Ricerche dell’ENEA Casaccia e Latina, la restante, invece, in una posizione di “neutralità” rispetto al tema, come Frosinone. Si è proceduto, quindi, nel rispetto degli standard della ricerca sperimentale, alla selezione di un campione della circoscritta popolazione, alla suddivisione di esso in un gruppo sperimentale (GS) e in un gruppo di controllo (GC), alla somministrazione di un primo test (pretest) sui due gruppi (al fine di ottenere una base di dati sulle conoscenze relative al tema della radioattività, già in possesso degli studenti), all’attuazione della campagna di informazione presso il solo gruppo sperimentale, alla somministrazione di un secondo test (posttest) su entrambi i gruppi per valutare i cambiamenti intervenuti.
Gli studenti complessivamente raggiunti sono pari a 2.635, mentre i casi considerati validi (presenti sia nella prima, sia nella seconda rilevazione per il GC ed anche all’intervento formativo per il GS) ammontano a 1.757.
L’indagine ha fatto emergere che la maggioranza dei giovani intervistati residenti in aree in cui si registrano potenziali fattori di incremento del rischio radiologico (sia per una maggiore incidenza di sorgenti naturali, sia per la presenza di determinati impianti) non solo non possiede a monte conoscenze nel merito, ma addirittura non sa di frequentare quotidianamente una zona così caratterizzata. Peraltro, è risultata pienamente confortata dai dati l’idea che gli studenti maggiormente consapevoli, così come quelli più curiosi sul piano cognitivo, potessero più efficacemente recepire i contenuti della campagna ISPRA; entro questo ristretto segmento si sono infatti registrati tassi di miglioramento delle conoscenze vistosamente più elevati rispetto alla media di miglioramenti nel GS.