Agenda digitale e domotica per categorie deboli. Relazione Ue su interesse delle PMI e appoggio dei governi all’impiego delle ICT

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Neelie Kroes: 'Strumento importante per affrontare le sfide poste dall’invecchiamento demografico. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono fondamentali per migliorare la vita degli anziani della Ue'.

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La Commissione Europea ha presentato una relazione sui progressi compiuti dal programma congiunto ‘Domotica per categorie deboli’ (Ambient Assisted Living joint programme – AAL JP) che mette in evidenza la fortissima partecipazione delle piccole e medie imprese ai vari progetti e il considerevole sostegno finanziario da parte dei paesi partecipanti.

Il programma di finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo, dotato di una copertura finanziaria di 600 milioni di euro, coinvolge 23 paesi e l’Unione Europea nel comune impegno di migliorare la qualità della vita dei cittadini più anziani attraverso soluzioni intelligenti basate sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La relazione è indirizzata al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri e costituisce una tappa importante nel rafforzamento del programma congiunto AAL, una delle priorità dell’Agenda digitale europea.

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e commissaria per l’Agenda digitale, in occasione della presentazione ha dichiarato: “Sono lieta di constatare che i paesi partecipanti, come dimostrato dal loro considerevole impegno finanziario, vedono nel programma congiunto ‘Domotica per categorie deboli’, uno strumento importante per affrontare le sfide poste dall’invecchiamento demografico. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono fondamentali nel migliorare la vita degli anziani dell’Unione europea, sempre più numerosi. Il programma AAL dimostra come, mettendo assieme le sue risorse, l’UE può ottenere molto di più di quanto non potrebbero i singoli Stati membri in questo importante campo”.

La Commissione ha basato la sua prima valutazione del programma congiunto sulle conclusioni di un comitato di esperti di alto livello presieduto dall’ex commissaria europea Meglena Kuneva che ha esaminato il programma alla luce del più ampio contesto della ricerca di soluzioni innovative per rispondere alle sfide poste dall’invecchiamento demografico.

Dalla relazione risulta inoltre, che il programma congiunto è riuscito con successo a riunire i 23 paesi partecipanti attorno a una pressante sfida sociale e a ridurre il divario tra ricerca avanzata e lo sviluppo di soluzioni di mercato su larga scala al servizio di una vita attiva e indipendente. Il successo del programma congiunto AAL è, tra l’altro, amplificato dal sostanziale livello di investimento finanziario assicurato dai paesi partecipanti, che nel 2009 è stato più del doppio di quello originariamente previsto. Un altro indicatore decisivo del successo del programma è la fortissima partecipazione delle PMI nei consorzi del progetto (più del 40%).

Entrando più nei particolari, il programma mette a punto nuove soluzioni pronte ad essere impiegate sul mercato nel giro di due-tre anni. Dal 2008 sono stati avviati più di 50 progetti di ricerca e innovazione nei settori della gestione delle malattie croniche e dell’interazione sociale degli anziani. Tra gli esempi figurano robot che compiono lavori domestici e che al tempo stesso aiutano la persona a rimanere collegata al suo entourage e la ‘casa intelligente’, un ambiente che interagisce con i movimenti e i comportamenti di quanti ci abitano per semplificar loro la vita.

Per massimizzare i risultati positivi del programma, la Commissione raccomanda un maggiore e più significativo coinvolgimento degli utenti finali in fase di progettazione delle soluzioni. Norme più coerenti in materia di ammissibilità e finanziamento dovrebbero inoltre ridurre al minimo i contrattempi operativi e i ritardi che talvolta incidono sulla corretta esecuzione dei progetti. Al tempo stesso, la Commissione si impegnerà a creare regimi di finanziamento che riducano il divario tra la fase pilota e la commercializzazione su larga scala. A tal fine essa garantirà maggior sostegno al forum per gli investimenti del progetto AAL e terrà conto del possibile contributo del programma al progetto pilota di partenariato europeo per l’innovazione sull’invecchiamento attivo e in buona salute. Quest’ultimo, annunciato nel quadro dell’iniziativa faro Innovation Union, farà fronte agli ostacoli che rendono difficile l’adozione su larga scala di soluzioni innovative che rispondono alle sfide poste dall’invecchiamento demografico.

La Commissione rafforzerà inoltre i legami tra il programma congiunto AAL, altri programmi di ricerca e innovazione finanziati dall’UE e l’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale, che si celebrerà nel 2012. Sulla base della relazione, la Commissione discuterà ora con il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri dell’UE delle prossime tappe nell’attuazione delle iniziative proposte e della possibilità di far continuare il programma al di là del 2013, data inizialmente prevista per la sua conclusione.
 

Il programma congiunto AAL riunisce 20 Stati membri dell’UE (Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria), tre paesi associati (Israele, Norvegia e Svizzera) e la Commissione europea.

L’iniziativa sostiene soluzioni per invecchiare bene rese possibili dalle ICT che possono essere lanciate sul mercato nel giro di due – tre anni per essere poi commercializzate. In questo modo è possibile favorire nuove opportunità commerciali e realizzare risparmi enormi sui costi dell’assistenza sociale e sanitaria. Per esempio, le soluzioni di teleassistenza possono tagliare i costi dei servizi di assistenza anche del 30%.

Il settore pubblico e quello privato stanno investendo in Europa più di un miliardo di euro nella ricerca e innovazione per garantire agli anziani una buona qualità di vita: circa 600 milioni di euro per il programma congiunto AAL, quasi 400 milioni per l’ultimo programma quadro di ricerca dell’UE e oltre 50 milioni stanziati finora per il programma dell’UE di sostegno alla politica delle ICT.

La partecipazione della Commissione al programma congiunto AAL era uno dei punti del piano di azione del 2007 sul tema ‘Invecchiare bene nella società dell’informazione’. L’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione fra gli Stati membri nelle attività di ricerca ricorrendo ai fondi UE corrispondenti. (a.b.)

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