Italia
L’online è il settore che offre maggiore opportunità di impiego e con le più grandi potenzialità di espansione. E’ quanto emerge dalla survey realizzata da IAB Italia, l’Associazione degli operatori della comunicazione digitale in Italia, in collaborazione con Mediajobs.it, portale di annunci di lavoro specializzato nel Marketing, Media&Entertainment e CFI Group, istituto internazionale di ricerche di marketing.
L’indagine, realizzata nel mese di ottobre 2010, aveva come obiettivo quello di comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro nel settore Marketing Media & Entertainment nell’ultimo anno, attraverso un questionario somministrato a oltre 4.000 professionisti tra gli iscritti allo IAB Forum 2010.
Avanza il mondo online, in flessione l’editoria tradizionale. Per gli intervistati, il mondo del web rappresenta oggi il settore più attivo e con maggiore potenziale di espansione, in particolare i servizi online (per il 62%) e l’e-commerce (55%). All’estremo opposto gli intervistati indicano l’editoria tradizionale come il settore che sta vivendo la più grossa fase di ridimensionamento: in particolare i quotidiani, considerati in flessione nel 49% dei casi e i periodici (32%).
Sempre più professionisti della comunicazione e del web, a seguire le figure commerciali. Tra le figure professionali con un potenziale di mercato più elevato nel mondo del lavoro spiccano quelle legate al marketing e alla comunicazione (indicate dal 70% degli intervistati), sviluppo siti web (43%) e commerciali (32%). Nello specifico, gli intervistati hanno fatto riferimento agli specialisti del Web Marketing (38%) e Web Content Manager (26%).
La crisi dell’editoria tradizionale è confermata soprattutto dallo scarso appeal di figure professionali come giornalisti, redattori e responsabili editoriali, che risultano invece agli ultimi posti. Un altro aspetto di grande interesse che emerge dalla ricerca è la centralità del networking nella ricerca del lavoro (indicato come fondamentale dall’88% degli intervistati) e di conseguenza la crescente importanza dei social network e degli strumenti online. Lo strumento più utile per la ricerca del lavoro risulta dunque essere Linked In (menzionato nel 72% dei casi) seguito da Monster (54%) e Mediajobs (51%).
Scarsa utilità viene invece attribuita alle tradizionali inserzioni sui quotidiani e alle candidature spontanee con l’invio di Curricula direttamente alle aziende. Un settore in continuo mutamento, ma anche ricco di opportunità, nonostante la crisi. Il 37% degli intervistati dichiara di aver cambiato lavoro almeno una vota negli ultimi tre anni – di questi, Il 28% lavora nel settore marketing e comunicazione, il 20% nelle vendite e il 12% nella consulenza – a conferma di un settore caratterizzato da grande mobilità, ma che offre sempre la possibilità di reinserirsi in tempi rapidi. La crisi si è fatta sentire soprattutto sugli stipendi: il 29% di coloro che hanno cambiato lavoro dichiara che la retribuzione percepita è rimasta invariata rispetto al 2008, mentre nel 22% dei casi è addirittura diminuita.
“I risultati dell’indagine condotta con Mediajobs e CFI Group, conferma come stia crescendo, da parte delle aziende, la ricerca di professionisti che conoscano a fondo le potenzialità del digitale e i modelli di business che lo contraddistinguono e che siano in grado di scegliere gli strumenti più adatti per ciascun progetto online“, sottolinea Fabiano Lazzarini, General Manager di IAB Italia. “Per questo motivo, IAB Italia ha scelto di investire sulla formazione per dare una risposta a questa specifica esigenza di mercato, contribuendo, tra le altre iniziative, alla nascita del Master in Comunicazione, Marketing Digitale e Pubblicità Interattiva presso L’Università Cattolica di Milano“.
“I risultati che emergono da questa ricerca offrono una panoramica della portata e delle conseguenze che la crisi degli ultimi due anni ha creato nel settore dei media“, dichiara Matteo Cascinari, Presidente di Mediajobs.it Italia. “Fra i dati più significativi emersi, il cambiato rapporto con l’avvento dell’online. Ormai i candidati, e il 70 % delle risposte lo dimostra, non si aspetta più un contratto a tempo indeterminato e le tipologie contrattuali flessibili stanno entrando sempre più nella cultura del nostro Paese, soprattutto fra i giovani. Un altro aspetto rilevante, che la ricerca conferma appieno, è l’evoluzione del mondo dei Media: la difficile situazione che sta vivendo l’editoria tradizionale in contrapposizione con la crescita esponenziale dell’online e di settori emergenti come il SEO e il social media marketing.”