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PWC – Private Banking: corre meno la ricchezza dei ‘Paperoni’ in Italia, meno ricchi anche i loro banchieri

Italia


Dopo la ripresa 2009, guidata in Italia dallo scudo fiscale, il 2010 ed in previsione il 2011 si caratterizzano per una crescita più contenuta. In calo anche la redditività e la profittabilità dell’industria. Competizione sempre più regionale.

PricewaterhouseCoopers Advisory annuncia il rilascio trimestrale, settembre 2010, dell’Osservatorio sul Private Banking contenente la pubblicazione dei dati relativi alla ricchezza dei “Paperoni” italiani. Commenta Giacomo Neri (Partner in Charge Financial Services Practice PwC, Professore di Strategia in Università Cattolica e curatore della ricerca): “Dopo un 2009 caratterizzato da un significativo incremento della ricchezza (142 miliardi), riconducibile principalmente allo scudo fiscale (85 miliardi) e ad una buona performance dei mercati (54 miliardi, +7,3%), le stime PwC mostrano un 2010 più in sordina. A fine 2010 la ricchezza delle 639 mila famiglie High Net Worth si assesta a circa 904 miliardi. Con una crescita della ricchezza rispetto al 2009 di 22 miliardi, riconducibile a rendimenti dei mercati più contenuti (+2,5%), a capitali scudati nel corso del 2010 (circa 10 miliardi) inferiori rispetto al 2009 compensati da uno spostamento di parte della ricchezza finanziaria “scudata” (circa 10 miliardi) verso attività reali (immobili/aziende)“.

Per il 2011 si prevede una crescita in linea con quella del 2010 (18 miliardi, +2%) ed una ricchezza delle famiglie HNW che dovrebbe raggiungere i 922 miliardi.

Rimane sostanzialmente invariato l’asset mix della clientela. Le obbligazioni rappresentano ancora circa la metà del portafoglio della clientela HNW benché in leggero calo (48% nel 2009, 47,9% nel 2010), insieme ai depositi (15% nel 2009, 14,4% nel 2010). Il peso del risparmio gestito invece è in leggera crescita.

Nonostante la crescita del portafoglio medio, passato da 1,38 mln del 2009 a 1,41 mln del 2010, la clientela High Net Worth italiana rimane prevalentemente una clientela “super affluent“: il 56% delle famiglie High con capitali tra 0,5 e 1 milione di euro detiene circa il 26% della ricchezza HNW complessiva.

In calo la redditività e la profittabilità dell’industria del private banking, commenta Neri: “Nel corso del 2010 gli utili lordi diminuiscono di circa 200 milioni di euro, mentre i ricavi, grazie alle maggiori masse in gestione, rimangono sostanzialmente costanti assestandosi a 4,8 miliardi di euro. Aumenta la competizione del mercato, significativamente locale: sono pochi gli operatori presenti in tutte le regioni italiane ed i competitor cambiano da regione a regione“.

In linea con i tassi di crescita italiani, il mercato globale degli High Net Worth Individuals, nel corso del 2010, cresciuto del 2,5% si assesta a circa 35 mila miliardi di euro.

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