Italia
Le difficoltà che attraversano i settori della Filiera della carta, dell’editoria, della stampa e della trasformazione sono drammatiche e richiedono urgenti interventi di politica industriale per alleviare una situazione di crisi che non ha precedenti nella storia economica dell’ultimo dopoguerra.
A confermarlo sono le indicazioni emerse nel corso della conferenza stampa organizzata a Roma oggi dalle Associazioni industriali che compongono la Filiera: Acimga (produttori di macchine grafiche), Aie (editori di libri); Anes (editoria periodica specializzata; Argi (distributori di macchine, sistemi e prodotti per il settore grafico); Asig (stampatori di giornali); Assocarta (produttori di carta); Assografici (industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici); Fieg (editori di quotidiani, periodici e agenzie di stampa).
Alessandro Nova, docente di economia industriale all’Università L. Bocconi, ha fornito la base statistica dalla quale è emerso che nel biennio 2008-2009, pur nel contesto di una crisi generalizzata che ha investito l’economia italiana e mondiale, le condizioni delle imprese che operano all’interno della Filiera si sono fortemente deteriorate con una contrazione del fatturato complessivo del 14,2%. In valori assoluti, significa la perdita in un anno di circa 5,8 miliardi di ricavi. La forte riduzione dell’attività reale ha comportato un rilevante calo di valore aggiunto complessivo della Filiera portando gli indicatori di redditività a valori minimi mai raggiunti in precedenza.
Paolo Culicchi, Presidente di Assocarta, e Carlo Malinconico, Presidente della Fieg, hanno manifestato nei loro interventi la profonda preoccupazione per una situazione regressiva che richiede urgenti ed efficaci misure di intervento sia sul piano della domanda che su quello dell’offerta. In particolare, i Presidenti delle Associazioni hanno chiesto al Governo provvedimenti di impatto immediato come la detassazione degli utili incrementali investiti in pubblicità e il ripristino del credito di imposta sugli acquisti di carta. Se non si interverrà, i fattori di sofferenza delle imprese della Filiera sono destinati ad aumentare in misura esponenziale con conseguenze drammatiche soprattutto sul fronte dell’occupazione.