Convegno: Anatocismo e commissione di massimo scoperto – Roma, 16 giugno 09

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Italia


L’usura sommersa e occultata in clausole scarsamente trasparenti utilizzate da alcuni protagonisti del sistema creditizio italiano è stato, per molto tempo, causa di un eccessivo sovraindebitamento delle famiglie e delle imprese, e per tale motivo oggetto di studio durante il convegno svoltosi presso la Libera Università San Pio V, avente ad oggetto i nuovi limiti e modalità di applicazione delle commissioni collegate alle concessioni del credito.

La lievitazione occulta dei debiti contratti a causa dell’applicazione di tassi di interesse di natura usuraia che possono emergere in operazioni quotidiane nel circuito legale del credito sono motivo del sovraindebitamento delle famiglie e delle imprese.

Nel solo 2008 sono state oltre 2.800 le segnalazioni per problemi inerenti la tutela dei consumatori – ha dichiarato la Dott.ssa Francesca Romana Ferri, Direttore Generale Tutela Consumatori Antitrust – vi è stato, infatti, un aumento del flusso pari al 75% rispetto all’anno precedente“.

Il convegno, cui hanno partecipato, oltre all’Antitrust, ABI, Adiconsum e Codacons ha fornito indicazioni utili riguardanti la necessaria trasparenza delle informazioni che le banche e i mediatori creditizi debbono adottare affinché sia garantita al cliente la libertà di scelta economica più conforme ai suoi interessi.

Sia la legislazione più recente che le nuove istruzioni dettate dalla Banca d’Italia, del maggio 2009, per la rilevazione del tasso effettivo globale ai fini della determinazione dei tassi usurai tentano di dare una risposta ai numerosi pronunciamenti dei Giudici in sede civile ed alle inchieste penali che hanno visto come protagonisti vertici di molti Istituti di Credito, indagati per il reato di usura, per effetto dell’eccessivo costo praticato alla clientela per l’erogazione del credito.

La pratica delle Banche e di altri Istituti Finanziari di capitalizzare gli interessi passivi con cadenza trimestrale e di affiancare agli interessi indicati al tasso nominale una serie di commissioni e costi di varia natura per l’accesso al credito quali ad esempio la commissione di massimo scoperto, oggetto -per la prima volta nel nostro paese- di riforma da parte della l.2/09, oneri di mediazione scarsamente trasparenti, e costi vari, ha di fatto aumentato a dismisura il costo delle varie forme di prestito e finanziamento, determinando, surrettiziamente, il superamento delle soglie individuate per la determinazione dei tassi di interesse usurai.

La Banca d’Italia, in linea con la giurisprudenza civile e penale degli ultimi anni e in applicazione della recente disciplina sulla commissione di massimo scoperto, ha dettato nuove regole per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi che prevedono ogni spesa accessoria al tasso nominale di interesse praticato.

Si tratta di vedere se tali provvedimenti innovativi siano da soli sufficienti a disinnescare il fenomeno che negli ultimi anni ha gravemente penalizzato famiglie e imprese e ha generato un vastissimo contenzioso con costi sociali enormi.

I dati che balzano agli occhi – ha dichiarato Gianluca Puccinelli – amministratore delegato della Res Group, organizzatrice dell’evento – sono il sovraindebitamento delle famiglie e delle imprese. Si parla per le prime del 60% del reddito disponibile, per le imprese del 182% del valore aggiunto prodotto. Nel 2008 l’incremento per le imprese è stato di 103 Miliardi. La famiglia e l’impresa non ricorrono abitualmente agli usurai. Il problema è anche nel nostro sistema finanziario”
“E’ necessario – ha continuato Gianluca Puccinelli – un confronto aperto su regole rigide che garantiscano trasparenza e correttezza nell’accesso e nella gestione dei rapporti di credito. Ne va dell’economia del Paese“.

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