Università La Sapienza e Ketchum: un Ossevatorio Regionale sull’energia italiana

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Entro il 2050 raddoppierà la domanda di energia in Italia con un aumento della dipendenza estera. Dalla proliferazione dei poteri locali ai conflitti ambientali cresce il fabbisogno informativo di aziende e cittadini

L’Osservatorio Regionale Ketchum-La Sapienza sull’Energia è il nuovo strumento di public affairs sul territorio, ideato per offrire al mercato italiano un servizio di ricognizione sulla legislazione decentrata e di mappatura dei decisori locali, nonché l’elaborazione di proposte di modifiche normative e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Uno strumento esclusivo, nel proliferare legislativo, di supporto e di orientamento alle aziende del settore. Dal 1991 ad oggi infatti sono almeno 20 le leggi nazionali che hanno mutato l’assetto del mercato italiano dell’energia, aprendolo alla liberalizzazione. Ma a partire dal 2001 l’impatto più significativo è venuto dalla riforma dell’articolo 117 della Costituzione, che ha assegnato nuove competenze in materia a Regioni, Province e Comuni.

La difficoltà delle aziende del comparto energia a orientarsi efficacemente in uno scenario così articolato è diventata una questione emergente alla quale Ketchum e l’Università La Sapienza hanno deciso di fornire una risposta concreta, costituendo il primo Osservatorio Regionale sull’Energia“, annuncia Giuseppe Greco, direttore dell’ufficio romano Ketchum, la multinazionale di relazioni pubbliche del gruppo Omnicom. “Il progetto nasce – continua Greco – da una serie di analisi avviate da Ketchum negli ultimi mesi con il prof. Alessandro Polli, docente di Teoria statistica delle decisioni presso il Dipartimento di Teoria economica e metodi quantitativi per le scelte politiche della Sapienza“. Secondo il Remote Scenario Research Group, team di ricerca multidisciplinare coordinato dal prof. Polli, il fabbisogno energetico in Italia raddoppierà entro il 2050 con un sostanziale aumento della dipendenza dalle importazioni, se non muteranno in maniera significativa le condizioni del mercato interno, in particolare quadro legislativo e iter che conducono alla costruzione di nuovi impianti.

L’Osservatorio – spiega Alessandro Polli – si fonda su due pilastri: il catalogo ragionato della legislazione decentrata e la mappatura di decisori e influencers locali. Sul primo versante lavoriamo ad una ricognizione della legislazione regionale, provinciale e comunale, ma soprattutto ad un monitoraggio degli iter procedurali che conducono all’emanazione di leggi, regolamenti e provvedimenti. Sul secondo aspetto procediamo a definire lo scenario dinamico degli attori coinvolti a livello locale (istituzioni, media, associazioni di categoria e di consumatori, università, aziende). A questo scopo utilizziamo tecniche statistiche idonee alla costruzione di matrici relazionali, utili per identificare la posizione, il peso specifico e l’impatto di attori e interessi nello scenario locale“. Le informazioni, derivanti dalle singole analisi, confluiranno in un Rapporto sintetico annuale sulle singole realtà regionali.

Crediamo molto – sottolinea Andrea Cornelli, presidente e amministratore delegato Ketchum Italia – nell’utilità di questo nuovo strumento di conoscenza delle realtà locali, che consentirà alle aziende di interagire in maniera più trasparente e più consapevole non solo con il mercato, ma anche con gli attori che definiscono le regole e influenzano i contesti sociali. Da questo punto di vista Ketchum ha tutte le carte in regola per accompagnare le aziende del comparto energia a sviluppare la rete locale di relazioni pubbliche e a gestire o prevenire le eventuali situazioni di crisi“. All’interno delle attività dell’Osservatorio infatti Ketchum e l’Università “La Sapienza” svilupperanno anche una serie di analisi integrate sui caratteri della comunicazione ambientale, sulle dinamiche dell’attenzione mediatica, sui “conflitti ambientali“, sulle aspettative e sulla percezione dei rischi dell’opinione pubblica regionale o locale.

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