Canone/tassa Rai: si paga anche per un computer?

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Campagna per l'interpello all'agenzia delle entrate

Italia


Deo gratias, si legge su un comunicato stampa di Aduc, e’ terminata la stucchevole quanto comica campagna della Rai per invitare i telespettatori ad “abbonarsi” ai suoi programmi anche per il 2008. Sicuramente, come possono testimoniare le molte lettere che ci arrivano, tali appelli pubblicitari non fanno altro che aumentare la confusione.

 

L’abbonamento TV infatti e’ una vera e propria tassa sul possesso di apparecchi televisivi, al pari delle tasse automobilistiche e dell’Ici. Come ogni anno, migliaia di cittadini si chiederanno se “abbonarsi” o meno, credendo di doverlo fare solo se usufruiscono dei programmi Rai. Fra abbonamento e tassa c’e’ una discreta differenza nella lingua italiana: nessuno si sognerebbe mai di chiamare l’Ici un abbonamento al Comune, o le tasse automobilistiche un abbonamento all’Anas.
 

La confusione e’ ancora piu’ profonda se si considera che il “canone di abbonamento” e’ previsto da un Regio decreto legge del lontano 1938, in cui si specifica che tale tassa e’ dovuta per il possesso di “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. In altre parole, qualsiasi apparecchio che teoricamente puo’ essere modificato per guardare un programma televisivo e’ soggetto al canone/tassa. La Rai, conscia di questo, ha cominciato a pretendere la tassa non solo per i televisori, ma anche per i “personal computer, decoder e altri apparecchi multimediali”. Ne consegue che la richiesta potrebbe essere estesa anche a iPod, videocellulari, videocamere, riproduttori Dvd e Vhs, macchine fotografiche digitali, etc,.

 

Da oltre un anno si sta cercando di ottenere una risposta precisa dalle istituzioni: quali sono gli apparecchi atti o adattabili soggetti al canone/tassa? E’stato chiesto al servizio Rispondi Rai, alle sedi regionali della Rai, all’Agenzia delle Entrate, al ministro della Finanza. E’ stato fatto per telefono, per lettera raccomandata a/r di messa in mora e con ben cinque interrogazioni parlamentari. Fino ad ora, è stato tutto ignorato.

 

Oggi si prova a chiederlo tramite un interpello alla Direzione generale del ministero delle Finanze. Ma contrariamente ad altre forme di richiesta, se l’interpello non riceve risposta, il contribuente puo’ far valere la sua interpretazione della legge, senza incorrere in future sanzioni.

 

Per questo si invitano tutti i cittadini sprovvisti di televisore, ma in possesso di altri apparecchi multimediali (computer, etc.) per i quali hanno ricevuto una richiesta di pagamento da parte della Rai a proporre un proprio interpello al ministero delle Finanze. Se non vi sara’ risposta, si potra’ tranquillamente non pagare piu’ il canone/tassa per computer e altri apparecchi multimediali senza rischi di incorrere in sanzioni.
 

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