Il senatore Stanca interviene sul progetto della carta d’identità elettronica

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«Il Governo riferisca sullo stallo del progetto Carta d’Identità Elettronica (CIE), strumento di modernizzazione del Paese e di accesso ai servizi pubblici in rete» chiede il senatore Lucio Stanca di Forza Italia, già ministro dell’innovazione, nella interrogazione parlamentare presentata ieri ai Ministri Amato, Nicolais e Lanzillotta.

«In questi 19 mesi di Governo non è stato fatto alcun passo avanti, nonostante l’obiettivo di diffondere la CIE a metà della popolazione entro la fine del 2007 e il programma elettorale di Prodi che affermava “particolarmente importante il suo rilancio e potenziamento” » ha commentato il senatore Stanca, che chiede al Governo «di non insistere nel percorrere una strada senza sbocco, dopo che le prime due fasi di diffusione sperimentale – concluse nella scorsa legislatura con l’emissione di oltre due milioni di carte – hanno mostrato che si tratta di un progetto troppo costoso, sia per lo Stato che per il cittadino, eccessivamente complesso, troppo lento nella sua attuazione, complicato dal punto di vista organizzativo, con l’adozione di tecnologie non adeguate per alcuni aspetti e per altri assolutamente non giustificate, solo per citare alcuni aspetti tra i più critici».

«Dal Governo serve un ripensamento del progetto» prosegue il senatore azzurro «anche perché dal 2010 entreranno in vigore le norme europee sulla Carta Europea del Cittadino (European Citizen Card), che prevedono gli stessi standard tecnici del passaporto elettronico, oggi incompatibile con la CIE. Una circostanza che deve portare il Governo a una revisione tecnica completa della CIE e non un semplice aggiornamento della sua attuale ridondante architettura tecnologica».

Il senatore auspica che «superata l’attuale fase di stallo, l’Italia possa dotarsi di un moderno strumento che sia allo stesso tempo uno strumento di riconoscimento dell’identità delle persone in linea con gli standard internazionali e un mezzo per autenticare il cittadino nell’accesso alle informazioni e ai servizi in rete».
 

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