Italia
In Italia il 20 novembre, la Giornata mondiale dell’ infanzia e dell’ adolescenza, non è certo un appuntamento atteso, tanto meno ritenuto importante e fondamentale.
Per la generalità degli italiani, il nostro Bel Paese non appartiene alle categorie di paesi poveri, sotto sviluppati o canaglia che permettono lo sfruttamento dei bambini nel lavoro, nelle guerre di eserciti tribali, o considerandoli alla stregua di merce, senza alcun diritto.
L’Italia è si un paese moderno ed ancora per un po’ anche ricco: ma disattenzioni e scarsa tutela dell’infanzia toccano eccome i nostri bambini.
Ci elenca alcune cattive prassi italiane nella tutela reale dell’ Infanzia, Alessandro Maria Fucili Direttore del Ce.I.S. di Ancona ONLUS e responsabile del Portale www.LoretoBambino.it ed esperto delle tematiche specifiche sui minori : ” In Italia sono state fatte scelte strategiche in controtendenza rispetto all’Europa, e soprattutto chiaramente contro la tutela reale dell’Infanzia “. E velocemente snocciola una serie di dati: ” La Prima voce che si colloca nell’ elenco delle cattive condotte verso la tutela dell’ infanzia, è quella della riduzione drastica e progressiva dei finanziamenti e dei fondi per la prevenzione primaria e secondaria, rivolta quindi ad interventi in favore di infanzia (0-10) ed adolescenza (11-17)“. Continua Fucili ” Negli ultimi 7 anni, ogni Finanziaria licenziata da ogni governo in carica ha sempre e solo ridotto i fondi a tutela delle fasce deboli, ivi compresi i bambini. A caduta quindi, Regioni, Province e Comuni si sono sentiti giustificati nel tagliare servizi, personale e risorse, senza pensarci su neppure un attimo. In 7 anni sono state ridotte del 40% le specifiche risorse per i minori in Italia“.
Così, la mancanza di fondi, le scarse ed inadeguate azioni legislative realizzate negli ultimi 10 anni dalle varie Commissioni Bicamerali per l’Infanzia, assistiamo anche alla ritrosia delle Regioni ad investire in formazione e qualificazione del personale dei Servizi Sociali, della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza.
” Nel frattempo il disagio dei giovanissimi e’ cresciuto e cambiato” continua Alessandro Maria Fucili ” Smart drug’s, alcol, l’uso incontrollato delle nuove tecnologie da parte dei giovanissimi, l’approccio ad un sesso squilibrato e sregolato a soli 11 o 12 anni, non hanno trovato operatori pubblici, servizi sociali, insegnanti ed agenzie educative in genere preparate ai nuovi rischi sociali per i minorenni. Tra violenze in famiglia e droghe reperibili come panini” conclude Fucili ” festeggiare la Giornata dell’Infanzia senza voler approfondire e risolvere il degrado minorile italiano è ipocrita quanto inutile“.
Ed a conferma di ciò, Eurispes nel suo rapporto 2007 sulla condizione dell’Infanzia Italiana dichiara che alcool e droghe leggere vengono conosciuti già a 11 anni, il bullismo viene praticato e subito, spesso anche nel fare sesso tra coetanei, le nuove tecnologie sono gestite dai minori senza alcun controllo degli adulti e che le patologie psichiatriche minorili aumentano considerevolmente negli ultimi anni con costanza.