ADUC: a rischio le bollette telefoniche “gonfiate” dai servizi premium 899

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L’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori denuncia un aumento del 5% in soli tre mesi delle numerazioni telefoniche per servizi che, spesso, il cliente non ha richiesto

Italia


Servizi 899

Continuano a crescere le numerazioni 899 rilasciate dal Ministero delle Comunicazioni: due anni fa erano circa 100.000, nel giugno scorso 133.700. L’ultimo aggiornamento del ministero porta il totale a 140.000, con un aumento di quasi il 5% in soli tre mesi.

Il regolamento Agcom permette che le tariffe legate agli 899 arrivino a 15 euro al minuto. La costante crescita delle richieste di 899 è sintomo di come il business attorno ai numeri a valore aggiunto o premium, spesso utilizzati per gonfiare le bollette telefoniche degli utenti, continui ad essere molto attraente.

Le numerazioni vengono assegnate ad operatori: 35, inclusi tutti i principali gestori e una miriade di società meno note: da Voice plus/Eutelia (quotata in borsa) a BT Italia (gruppo British Telecom), da Telecom Italia a Karupa, Teleunit, Wind, Webcom, Fastweb. Questi operatori rivendono i numeri ad intermediari che a loro volta li concedono ad aziende che li utilizzano, in teoria, per fornire servizi, dai classici siti pornografici a servizi informativi molto più puritani.

L’ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha inoltre riscontrato che ai 140 mila 899 si aggiungono anche altre numerazioni speciali, anch’esse utilizzate in molte occasioni per gonfiare bollette: dai molti numeri satellitari (0088) ai 12.300 numeri 892.

Le modalità per truffare gli utenti sono in continua evoluzione: installazione senza consenso di dialer sul pc, invio di sms che invitano ad ascoltare la segreteria telefonica chiamando un numero 899, o finti quiz televisivi che invitano a telefonare per vincere 10 mila euro. A rischio sono soprattutto gli anziani e i giovanissimi.

Le istituzioni preposte al controllo non riescono a gestire la situazione. Né l’Agcom né il Ministero delle Comunicazioni, secondo ADUC, riescono a scalfire il fenomeno, eppure basterebbe imporre ai gestori la disattivazione di tutte le numerazioni a valore aggiunto, per attivarle solo su esplicita richiesta dell’utente. Per farlo, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori consiglia di procedere alla spedizione tramite raccomandata del modulo disponibile all’indirizzo http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=179294.

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