Cina
Il gigante cinese delle telecomunicazioni, Huawei, ha annunciato la volontà dell’azienda di continuare ad investire in Italia, con più risorse finanziarie e nuovi posti di lavoro. È quanto dichiarato dal vice presidente del Centro di Ricerca e Sviluppo di Huawei, Guo Junfeng, all’ambasciatore d’Italia in Cina, Alberto Bradanini, in visita a Shanghai e alla sede dell’azienda cinese.
In sintesi si tratta di investire ancora 1,1 miliardi di dollari in Italia, nei prossimi 5 anni, raddoppiando così l’occupazione da 750 persone, attualmente impiegate, a 1500 posti di lavoro entro 5 anni. L’azienda delle tlc cinese ha infatti creato un importante centro di ricerca e sviluppo nel settore delle micro-onde a Milano.
Attualmente, l’Italia è il secondo Paese europeo per investimenti di Huawei, dopo l’Inghilterra, “con ottime possibilità di divenire il primo”, ha commentato l’ambasciatore Bradanini dopo l’incontro presso il centro ricerche Huawei.
Alla luce di questo importante piano di investimenti, considerato che Huawei è una delle poche aziende di telecomunicazioni che ha incrementato il proprio ricavo netto nel 2012, “ci sono le potenzialità affinchè diventi un partner di rilievo per lo sviluppo dell’Agenda digitale in Italia”. Un mercato, quello cinese, che sta assumendo una grande importanza per l’Italia, ha detto all’Ansa l’ambasciatore italiano, al termine dell’incontro che ha avuto con la comunità imprenditoriale italiana a Shanghai, una delle piu’ importanti al mondo.
Oltre 200 manager del Sistema Italia hanno incontrato il rappresentante diplomatico italiano presso lo Shanghai Italian Center, fornendo le esperienze dirette dalle realta’ produttive territoriali, le criticita’ ancora presenti sul terreno e per ascoltare le linee strategiche dell’azione diplomatica italiana di supporto all’impresa.
L’economia nella Cina Orientale presenta numerosi vantaggi per le aziende italiane nel settore della meccanica, che ancora oggi rappresenta il 40% esportazioni italiane, e nei settori del lusso e del lifestyle italiano, che hanno notevoli margini di sviluppo nelle citta’ ad elevato potenziale nel retail, piu’ lontane dalla costa e che contano circa 300 milioni di potenziali consumatori. L’ambasciatore Bradanini ha indicato ampie potenzialita’ anche nei settori in cui la Cina deve recuperare rispetto al modello europeo, ossia lo sviluppo di un sistema di welfare con l’industria biomedicale, nella protezione ambientale con tecnologie per trattamento acque, rifiuti, aria, e nell’urbanizzazione sostenibile.