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SAMSUNG: lavoro minorile, presto ispezione in 250 impianti cinesi

Cina


Tutto nasce dal lavoro d’indagine del China Labor Watch, un’associazione di New York che si batte per i diritti umani ed il rispetto delle norme internazionali sul lavoro, che ha accusato di sfruttamento del lavoro minorile un’azienda cinese fornitrice di componenti per i device Samsung.

 

Un reato grave, quello che ha coinvolto gli impianti della EG Electronics, che ha costretto il gigante coreano ad annunciare una serie di ispezioni serrate a larga scala su tutto il territorio cinese.

 

Samsung ha infatti promesso di entrare in tutte le 250 aziende che riforniscono regolarmente i suoi magazzini e di accertarne eventuali irregolarità. Sulla reale efficacia di tali ispezioni in pochi ci credono, anche perché si tratterà di chiedere, ai proprietari delle fabbriche fatiscenti in cui lavorano migliaia di operai senza diritti, di fornire documentazioni che accertino il rispetto della legge sul lavoro minorile e la qualità delle condizioni di lavoro. Insomma, di accertamenti veri e propri, probabilmente, ce ne saranno pochi o per niente.

 

La multinazionale coreana, comunque, ha promesso che a fine settembre partirà la prima squadra di 100 ispettori del lavoro per valutare da subito cosa sta accadendo in quegli impianti. “La nostra politica sulle violazioni delle leggi del lavoro è rigidissima“, da “tolleranza zero nei confronti di chi deroga dagli accordi“, ha fatto sapere un portavoce. Non resta che aspettare l’esito dei primi controlli.

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