#IoT.week è lo Speciale Key4biz dedicato all’Internet of Things, in cinque puntate con interviste, case history, approfondimenti, dati, analisi e opinioni di esperti.
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IoT
Oggi siamo solo all’inizio di quella che può essere considerata come la quarta rivoluzione industriale dopo la macchina a vapore, la produzione di massa e Internet. Una rivoluzione che non è più relegabile solo ad un Hype di mercato perché vede il suo inesorabile sviluppo in tre direttrici in particolare che determineranno impatti anche a breve e medio termine.
La prima è il numero ormai esponenziale di apparati e oggetti IpBased che circondano la nostra vita e che, secondo alcune ricerche di mercato, raggiungeranno entro il 2022 l’iperbolica cifra di 14 miliardi di unità. La seconda è la disponibilità sempre maggiore di accesso ad Internet di qualità, una crescita sicuramente non proporzionale all’evoluzione tecnologica guidata da Internet ma che prosegue inesorabile nel suo cammino. Infine la terza è lo sviluppo delle tecnologie mobili che stanno di fatto cambiando il paradigma di accesso alla rete determinando nuove abitudini di consumo anche grazie alla continua smaterializzazione delle interfacce tra l’uomo e Internet.
Ma la prima domanda da farsi davanti a questo scenario non è quanti device mobili ci saranno tra dieci anni o se avremo 14 miliardi o 20 miliardi di oggetti IpBased, la prima domanda che oggi un’azienda deve farsi non è se ma quanto impatterà questa nuova rivoluzione sul proprio business, sui propri processi e soprattutto sulla capacità competitiva propria e dei propri competitor attuali e futuri, magari nati proprio dall’affacciarsi di queste nuove tecnologie.
Ma il peggior competitor oggi è l’attesa.
Questo perchè la convergenza del mondo fisico con Internet, agevolata sempre più dalle direttrici di sviluppo prima accennate e dalla sempre maggiore disponibilità di tecnologia a basso costo, determinerà cambi radicali ad esempio nella Value Chain, creerà nuovi modelli di business e quindi opportunità e soprattutto inciderà significativamente sulla capacità competitiva delle imprese strettamente legata alla capacità di innovare i propri processi.
Nella Value Chain ad esempio l’applicazione di tecnologie IoT avrà impatti significativi sia nei processi distributivi sia nell’ottimizzazione dei costi di produzione e soprattutto di maintenance dei prodotti.
Infatti le tecnologie IoT determineranno un cambio radicale del processo produttivo e distributivo dei prodotti, passando da un approccio lineare dal produttore al consumatore intermediato dalla distribuzione, ad un approccio circolare in cui il produttore sempre di più potrà comunicare direttamente con il suo consumatore anche dopo la vendita e a cui potrà proporre direttamente anche nuovi servizi in grado di generare peraltro profitti continuativi e maggiormente lucrativi. Questo implicherà inevitabilmente conflitti sul canale per la vendita diretta di prodotti, servizi o entrambe.
Sul punto vendita ad esempio i prodotti esposti potranno dialogare con i potenziali consumatori, informarli sulle caratteristiche, profilarne l’offerta e tutto anche senza l’intermediazione del merchant che, se non creerà nuovi modelli distributivi controllando i processi di comunicazione, rischierà di diventare semplicemente un affitta spazi a basso valore aggiunto.
Infatti uno degli ambiti in cui le tecnologie IoT possono già oggi esprimere il loro potenziale è sicuramente la distribuzione e l’organizzazione dei canali di comunicazione digitale all’interno del Punto Vendita tra i prodotti, gli oggetti e il consumatore finale. Già oggi i grandi player della distribuzione organizzata e della grande distribuzione possono avere a disposizione le tecnologie sufficienti per la creazione di nuovi modelli distributivi e la costruzione di canali di comunicazione nuovi da mettere a disposizione dei brand per continuare a giocare un ruolo di importante intermediatore sul mercato. Parliamo di soluzioni di digital store in grado di soddisfare le esigenze di nuove generazioni di consumatori sempre più sofisticati e abituati a destreggiarsi tra il mondo fisico e quello online quasi senza percepirne più la differenza.
Ma l’IoT può giocare un ruolo chiave per l’ottimizzazione anche dei processi di post vendita creando nuovi canali di comunicazione tra il produttore e il consumatore attraverso la creazione da un lato di canali di upselling di nuovi servizi a valore aggiunto legati al prodotto fisico e dall’altro di soluzioni di monitoraggio continuativo per la maintenance preventiva dei prodotti e in particolar modo di macchinari, automezzi, elettrodomestici, ecc.
Infatti l’opportunità di inserire all’interno delle macchine una vasta gamma di sensori e attuatori consente alla macchina stessa di comunicare al cliente, attraverso ad esempio gli smartdevice di cui è in possesso, l’opportunità di utilizzare nuove features grazie alla possibilità di scaricare ad esempio delle APP o comunicare al proprietario e al costruttore direttamente il proprio stato di utilizzo e la necessità di verifiche preventive che ne abbattano sensibilmente la possibilità di blocco del funzionamento ottimizzando i costi di gestione.
Wi-Next è impegnata da anni ormai nello sviluppo di soluzioni IoT over Wi-Fi che siano in grado di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più sofisticato e alla ricerca di nuove opportunità abilitate da nuove tecnologie.
Proprio in questi giorni presentiamo al mercato il primo Low Power Wi-Fi Appliance, SmartNode in grado di monitorare gli assorbimenti elettrici di apparati, definirne lo stato e remotizzarne il controllo, tutto attraverso la creazione di una rete Wi-Fi Mesh. Si tratta del primo di una serie di prodotti Wi-Fi per l’IoT che lanceremo nei prossimi mesi tra cui una soluzione di Beacon completamente Low power Wi-Fi Based.