#IoT.Week, Claudio Contini (TI Digital Solutions): ‘IoT opportunità concreta per reinventare l’impresa italiana’

di di Claudio Contini (Ceo - TI Digital Solutions) |

Indirizzare il mercato IoT richiede un approccio focalizzato a servire in modo completamente diverso le aziende e i clienti che vi operano (e che vi opereranno), ripensando profondamente i processi e le offerte esistenti.

#IoT.week è lo Speciale Key4biz dedicato all’Internet of Things, in cinque puntate con interviste, case history, approfondimenti, dati, analisi e opinioni di esperti.
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IoT


Claudio Contini

Siamo sempre alla vigilia di grandi rivoluzioni che cambieranno il mondo. Negli ultimi anni, alla parola rivoluzioni è usualmente associata la parola “tecnologiche“. Agli entusiasmi e alla corsa ad anticipare i trend usualmente seguono più pacate riflessioni e la constatazione che  i trend e percorsi di adozione delle nuove rivoluzionarie tecnologie sono diversi da quanto atteso e in qualche modo non completamente predicibili a priori.

Anche all’IoT, a mio avviso, si applicano queste considerazioni. Siamo in  presenza di una “bolla”  alimentata da entusiasmi tecnologici e dalla corsa a posizionarsi da parte degli operatori dell’offerta, sia di tecnologie che di servizi.

Intendiamoci, ritengo che le tecnologie che consentono alle “cose” di comunicare tra di loro comincino ad entrare in una fase di effettiva disponibilità commerciale, e che quindi il settore sia in procinto di passare da una fase fatta sostanzialmente da sperimentazioni, progetti pilota, soluzioni progettuali in ambito industriale, elevata mortalità e volatilità di standard e protocolli alla disponibilità di soluzioni e quindi di offerte commerciali relativamente stabili e in grado di avere un impatto significativo sui mercati e sull’esperienza dei consumatori.

Ma non per tutti e non subito. L’impatto che l’IoT avrà sulla vita delle persone sarà decisamente e profondamente importante, nel medio/lungo periodo, creerà nuovi mercati, farà emergere nuovi player, richiederà alle aziende che operano nei più diversi settori di ripensare i loro prodotti e servizi per includere queste funzionalità. Banalmente, le autovetture si accingono sostanzialmente a diventare degli smartphone giganti, semoventi, in grado di ospitare delle persone che potranno usufruire di contenuti di entertainment, di comunicazione social e di servizio mentre si muovono.

Nel breve, i mercati e le opportunità da indirizzare sono meno glamorous ma concrete e realistiche: il settore automotive, sia per le interazioni con il settore assicurativo sia per l’infomobilità e l’assistenza avanzata, il settore della domotica, con riferimento alla sicurezza e all’energy management (l’interazione  tra elettrodomestici parlanti e la famiglia o la rete elettrica è ancora di fatto una prospettiva), il comparto delle utilities e aziende municipalizzate  con l’informatizzazione e messa in rete dei meter per i vari servizi, luce gas ed acqua,  e la realizzazione di servizi per le smart communities.

 

In ogni caso, ogni operatore dell’offerta e certamente Telecom Italia segue con estremo interesse lo sviluppo di questo mercato, e si candida a svolgere un ruolo attivo e propositivo per sostenerne l’evoluzione.

In particolare Telecom Italia, oltre a indirizzare i temi maggiormente innovativi e prospettici dell’IoT grazie alla sua R&D, ha scelto di focalizzarsi sullo sviluppo di questo settore creando in Telecom Italia Digital Solutions una Business Unit dedicata proprio all’Internet of Things, a riprova dell’interesse e del valore che gli attribuiamo. E i mercati che stiamo indirizzando con maggiore priorità  sono proprio quelli, più concreti, che ho appena menzionato.

 

Indirizzare questo mercato richiede infatti a nostro avviso un approccio focalizzato a servire in modo completamente diverso le aziende e i clienti che vi operano (e che vi opereranno), ripensando profondamente i processi e le offerte esistenti che oggi sono sostanzialmente pensate per comunicazioni tra individui. Sarà necessario inoltre inventare i modi per gestire ed  estrarre ulteriore  valore dalle informazioni generate da questo universo di sensori, attuatori, dispositivi che supererà presto di un ordine di grandezza l’insieme degli utilizzatori umani.

 

Credo che in particolare  in Italia la disponibilità di queste tecnologie e funzionalità elementari favorirà lo sviluppo di nuove soluzioni abilitando il sistema delle imprese italiane a proporre nuova progettualità, ad intervenire sul design industriale e a proporre nuovi prodotti con un contenuto di servizio radicalmente diverso e innovativo. In sintesi, un grande tema per la  ricerca e sviluppo di Università, Centri di Ricerca, Laboratori e una grande opportunità per il sistema produttivo rappresentato delle medie aziende e per il terziario avanzato italiano. Dobbiamo esserci. Ci conviene.

 

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