IoT
Quando si parla di internet delle cose (IoT) ci si riferisce a ben determinate tecnologie, ma spesso si associa a tale termine un altro più generico e altrettanto importante per comprendere l’evoluzione di tale rilevante panorama economico e culturale globale: l’internet of everything (IoE).
Un vero e proprio ecosistema di interconnessione generica, che integra in sé qualsiasi oggetto dotato di connessione alla rete: automobili, dispositivi di comunicazione mobile, smart tv, console per video giochi, elettrodomestici, sistemi di controllo e video sorveglianza, tessuti intelligenti in grado di connettersi in rete, contatori per il controllo dei flussi dei consumi energetici ed idrici, sistemi per il monitoraggio del traffico, dei rifiuti, della qualità dell’aria e tanto altro.
L’unità di ricerca BI Intelligence, di Business Insider, dedicata al mercato delle tecnologie e dei servizi mobile computing, digital media, payments ed ecommerce, ha tracciato i trend principali dell’internet delle cose e dell’IoE fino al 2018.
Si è così calcolato che il panorama IoT sarà così composto: 33% di oggetti connessi in rete, 32% di big data,31% di piattaforme cloud, 27% di infrastrutture per reti ultra veloci, 22% di mobile apps, 21% di aumento dell’internet audience , 13% di piattaforme di social networking e di soluzioni BYOD (Bring Your Own Device).
Tra il 2017 ed il 2018, il numero di oggetti connessi nel modo dovrebbe raggiungere e superare le 9 miliardi di unità, con gli smart device a poco di meno di 8 miliardi. A fine 2014, l’internet of things, in tutto il mondo, dovrebbe registrare i primi 3 miliardi di oggetti connessi, con 4,7 miliardi di smart device attivi.
Stando allo studio di BI Intelligence, al termine di quest’anno, avremo diverse decine di milioni di connected car immatricolate e pronte per essere vendute, oltre 200 milioni di wereable device sul mercato, più di 400 milioni di smart Tv con connessione a internet integrata e 850 milioni di tablet spediti.
Gli smart meters che si venderanno a fine 2014 saranno circa 240 milioni e nel 2017 le aziende pronte ad investire in tecnologie IoT saranno l’87%. I motivi di tale fiducia da parte del mondo delle imprese sono legati ad una maggiore valorizzazione dell’efficienza operativa (46%), migliore qualità del customer service (34%), resa delle tecnologie collaborative (31%), rapidità ed efficacia decisionale (29%), rendita economica degli investimenti (25%), soddisfazione dei dipendenti (22%), sicurezza dei dati e delle reti (13%), time to market (12%).
In termini di spesa, le risorse maggiori nella Pubblica Amministrazione andranno alla Difesa (1500 miliardi), nella scuola iper connessa (258 miliardi), nelle tlc (125 miliardi), nel settore smart grid applicati al gas naturale (69 miliardi), nei sistemi per la gestione intelligente dell’acqua (39 miliardi), nelle soluzioni di smart parking (41 miliardi).
I mercati più attivi saranno quelli asiatici e latino americani, mentre più indietro rimarranno Europa e Stati Uniti.