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Rovio si è difesa dalle accuse che la vorrebbero implicata nella raccolta di dati del governo americano a insaputa degli utenti di Angry Birds.
La software house ha spiegato sul suo sito ufficiale che “non condivide dati, collabora o cospira con qualunque agenzia di spionaggio governativo come l’NSA o il GCHQ”.
Non è detto però che i giocatori di Angry Birds non siano stati effettivamente spiati, perché “il controllo” dei dati “potrebbe essere stato condotto per mezzo di pubblicità di terzi usate da milioni di siti web commerciali e applicazioni mobile” usati “in tutta l’industria”.
Insomma, di chiunque sia la responsabilità, se siete dei terroristi, attenti a cosa giocate.