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Il passaggio al free-to-play di Team Fortress 2 è stato un successo per Valve.
Le entrate derivanti dal gioco sono salite di ben dodici volte rispetto a giugno 2011, l’ultimo mese della sua disponibilità a pagamento su Steam.
Prima di quest’operazione, i guadagni del solo negozio in-game erano superiori di quattro volte rispetto a quelle riconducibili alle vendite digitali.
Joe Ludwig di Valve ha spiegato che “questa è stato soltanto l’inizio della lezione che abbiamo imparato da TF2 e applicato sullo stesso Steam. È stato rischioso, tutto sarebbe potuto andare terribilmente male, ma sentivamo che valeva la pena rischiare e provare un nuovo modello di business“.
“Il problema dei giochi retail da tripla-A è che le sole persone che possono portarti guadagni sono le persone a cui non hai già venduto una copia. Questo ti porta a costruire nuovi contenuti per attirare nuovi giocatori. C’è una tensione fondamentale tra costruire il gioco per soddisfare i giocatori attuali e attirare quelli nuovi“.
Lo scorso ottobre, Valve aveva dichiarato che il F2P aveva permesso a Team Fortress 2 di quintuplicare i propri iscritti e che il 20/30% dei giocatori acquista costantemente dallo store in-game.