La GdF di Pordenone scopre un traffico di 60.000 mod chip dalla Cina

di a cura della Redazione di eurogamer.it |

'Operazione Mod Over'

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pirateria

Si è tenuta questa mattina presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone una conferenza stampa per presentare i risultati dell’attività di contrasto alla pirateria videoludica condotta dalla Guardia di Finanza sotto il nome di “Operazione Mod Over”.

L’attività investigativa è partita a seguito dell’individuazione della vendita di prodotti atti ad eludere le misure tecnologiche di protezione delle console nel corso di un evento fieristico del capoluogo friulano e ha poi visto i finanzieri di Pordenone impegnati nell’identificazione del fornitore dei dispositivi sequestrati: un quarantenne di Barletta titolare di una società avente sede ad Honk Kong che produceva tali dispositivi, li introduceva nel nostro paese e, infine, li commercializzava su tutto il territorio nazionale.

A seguito delle perquisizioni nei confronti dei clienti della società importatrice, che hanno coinvolto ben 22 reparti territoriali della Guardia di Finanza, le indagini si sono concluse con lo smascheramento di un traffico illecito di circa 60.000 dispositivi elettronici provenienti dalla Cina e la segnalazione all’Autorità Giudiziaria di 46 persone, di cui 38 titolari di attività commerciali. A questi ultimi sono state contestate le ipotesi di reato previste dall’art. 171 ter della Legge 633 del 1941 per le quali è prevista la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 2.582 a 15.493 euro. La società importatrice è stata invece denunciata per illecito amministrativo ai sensi dell’art. 25 nonies del D. Lgs 231 del 2001.

Il valore complessivo del danno al sistema legale è stimato intorno ai 54 milioni di euro, se si considera che ciascuno dei 60.000 dispositivi importati può contenere circa 30 videogiochi pirata e che il prezzo medio di un titolo originale per console Nintendo DS corrispondeva nel 2009 a 30,12 euro (fonte: GfK Retail and Technologies). Tale dato appare ancora più allarmante se si prende atto che il danno stimato da questa singola attività smascherata è pari all’ 8,6% del valore del mercato legale del software dei videogiochi del 2009.

“L’operazione diretta dalla Guardia di Finanza di Pordenone rappresenta un esempio di eccellenza nel contesto delle attività di contrasto alla pirateria videoludica nel nostro paese poiché per la prima volta con un’indagine coordinata ed estesa su tutto il territorio nazionale viene smantellato un traffico di così grande entità” – ha dichiarato Gaetano Ruvolo, Presidente AESVI – “AESVI è lieta di aver potuto prestare il suo supporto tecnico durante l’operazione e si augura che questa positiva esperienza possa fungere da stimolo per lo svolgimento di future azioni ti tutela del mercato legale”

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