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Digital Music Futures 2007-2011

REPORT

Di Portio Research

Pubblicato a Gennaio 2007


Copertura Mondo

Prezzo $ 2.995

 

Dopo sei anni di recessione, in cui il valore del mercato mondiale della musica era sceso dai 39,7 mld di dollari del 2000 ai 32,1 mld del 2006, gli analisti tornano finalmente ad essere ottimisti, stimando per il 2011 un giro d’affari di oltre 38,8 mld di dollari. Un cambio di tendenza frutto di nuove dinamiche di mercato che hanno visto protagonisti, nel corso degli ultimi dodici mesi, non solo i player Media ma anche Internet e Tlc. Il tutto, all’insegna del digitale.

I principali produttori di telefonia mobile come Nokia, Motorola, Sony Ericsson ed LG hanno abilitato i propri cellulari ai servizi di musica digitale. Allo stesso tempo, molti operatori mobili  – Vodafone, Sprint Nextel, T-Mobile, Cingular Wireless, NTT DoCoMo, O2, Orange, ecc. – hanno cominciato a distribuire terminali abilitati Mp3 e a lanciare il servizio di download musicale, dando vita ad un nuovo filone di mercato, commercialmente vibrante e di forte impatto sul pubblico, nonché vera linfa per l’industria musicale.

Nel comparto dei lettori musicali di ultima generazione, la famiglia iPod di Apple ha dovuto cominciare a fare i conti con l’agguerrito Zune di Microsoft, che promette aspra battaglia nell’arena competitiva ed un vero boom negli acquisti, a tutto beneficio, ancora una volta, dell’industria dei contenuti musicali, per quanto trasversalmente.

Per quanto riguarda il settore della musica via web, infine, la crescita esponenziale dei social network ed il loro assoluto successo ha fortemente trainato il comparto dei contenuti digitali, veicolati su queste nuove forme di ‘circuito’. Senza considerare che i due terzi di questa tipologia di siti in Rete contribuisce alla promozione di contenuti video e musicali. Un fattore di mercato non indifferente che motiva in larga parte una strategia come quella della News Corporation che, lungimirante, aveva acquistato nel 2005 MySpace per la cifra record di 560 mln di dollari. Persino una somma contenuta se rapportata all’1,65 mld di dollari spesi da Google per YouTube nel 2006!

Il digitale è divenuto il driver di crescita economica per eccellenza per l’industria musicale, così come per quella cinematografica. Lo testimoniano anche le scelte strategiche di player come Warner Music Group, Universal Music Group e Sony BMG. Questa tendenza, in virtù dei febbrili sviluppi tecnologici che di continuo interessano il settore, non si arresterà certo a breve termine. Senza dubbio, ci saranno molti vincitori ma anche molti vinti in questa avvincente battaglia di mercato. Tuttavia, quel che è certo è che l’effetto globale del nuovi trend non potrà che essere fortemente positivo, all’insegna di una convergenza sempre più marcata e profittevole.

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