REPORT
Di Juniper
Pubblicato a Settembre 2006
Pagine 76
Copertura Mondo
Prezzo 1.450
In un mercato dinamico ed in rapida evoluzione come quello della telefonia mobile, conoscere il panorama di riferimento è fondamentale per cogliere al meglio tutte le opportunità di sviluppo commerciale. In particolare, aspetti cruciali per la buona riuscita di un business come l’accesso ai contenuti, la protezione dalle vulnerabilità e la gestione e sicurezza dei dati sensibili sono, in questa prospettiva, assolutamente fondamentali.
Il rapporto Juniper si pone esattamente in questo quadro, analizzando e presentando il mercato dei prodotti e delle applicazioni per la sicurezza dei dati mobili, valutando lo scenario corrente e delineandone le prospettive future da qui ai prossimi cinque anni per quanto riguarda le stime di crescita ed il livello di consolidamento dell’industria di riferimento.
In particolare, le previsioni avanzate si focalizzano su tutti i suoi diversi segmenti: gestione sicura dei contenuti, gestione delle minacce (compresi i furti mobili, driver decisivo per questo mercato), crittografia dati e file, gestione identità e accesso.
Da quanto emerge dallo studio, il business della sicurezza mobile (anti-virus, anti-spam, anti-spyware, content filtering, VPN, crittografia dati e file, applicazioni per la gestione mobile dell’identità) raggiungerà nel 2011 un valore pari a quasi 5 mld di dollari (rispetto agli 827 mln attuali), e riguarderà un parco cellulari di 247 milioni di unità. Solo nel segmento gestione accesso e identità, poi, entro il 2011 le soluzioni mobili di tipo biometrico contribuiranno all’incremento dei ricavi per 268 mln di dollari, su un totale di 1,36 mld.
“Sotto la spinta iniziale del segmento utenti business, sempre alla ricerca di nuove funzionalità mobili ad alto valore aggiunto ma anche ad alto livello di sicurezza, il business della mobile security registrerà un boom tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, fenomeno che si tradurrà in un raddoppiamento a due cifre dei ricavi entro il 2010”, conclude Alan Goode, autore del rapporto.
