Gran Bretagna

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Europa



Il processo per l¿avvento della DTT in Gran Bretagna &#232 stato sicuramente uno dei pi&#249 trasparenti, fissando esplicitamente il termine per lo switch off. Paradossalmente, per&#242, la trasparenza non &#232 stata ripagata. Alcune associazioni di consumatori, ad esempio, hanno visto negativamente lo spegnimento dell¿analogico, percependolo come un rischio per i consumatori. Il processo di digitalizzazione del cavo e del satellite sono stati affidati al mercato, mentre il digitale terrestre si &#232 mosso in base ai segnali politici.

La Gran Bretagna &#232 il paese dove pi&#249 rapido potrebbe essere lo switch over, per poter attuare prima possibile lo spegnimento dell¿analogico e ri-allocare le frequenze, per ottimizzare l¿uso dello spettro per le trasmissioni della DTT e liberare frequenze per altri utilizzi.

L¿unico operatore DTH &#232 Sky, che ha spento l¿analogico nel settembre 2001 (dopo due anni e mezzo di simulcast e sovvenzionamento dei set top box) e ha convertito al digitale quasi il 100% degli abbonati.

Il Broadcasting Act del 1996 ha introdotto la DTT. &#200 stato scelto il modello ¿Champion¿, che prevedeva l¿assegnazione della maggior parte dei multiplex a un unico operatore, in modo da incentivare e focalizzare gli sforzi per la promozione della DTT.

Nel 1997 sono stati assegnati 3 multiplex alle emittenti analogiche esistenti, 3 alla ITVdigital, una pay tv. Nel marzo 2002, dopo tre anni di trasmissioni, l¿ITVdigital ¿ a quota 1.200.000 abbonati – ha chiesto di accedere alla procedura fallimentare. I proprietari non hanno voluto rischiare di soccombere sotto un debito crescente, imposto dalla competizione con BskyB. Le trasmissioni sono state interrotte il 1° maggio 2002 e le licenze per i multiplex B, C e D sono state restituite.

La ITC (Authority inglese per le comunicazioni) ha subito indetto una nuova asta, conclusasi con l¿assegnazione di nuove licenze il 4 luglio 2002 al consorzio formato da BBC (operatore pubblico) e Crown Castle (network operator). E¿ nata cos&#236 Freeview, offerta digitale terrestre composta da 18 canali generalisti e tematici, servizi interattivi e 12 radio digitali.

In circa un anno di attivit&#224, Freeview ha dato risultati incoraggianti. Nei primi quattro mesi sono stati venduti 500mila set-top-box e i nuovi abbonamenti viaggiano alla media di 30-40mila alla settimana. I nuovi abbonati vanno ad aggiungersi al milione di utenti lasciati in dote da ITV Digital.

Le ragioni di questo successo sono da ricercare nella decisione del governo di supportare concretamente lo sviluppo della tv digitale terrestre, finanziando il canone Bbc con 20 sterline per abbonato. Inoltre, decisiva &#232 stata la messa in commercio di set-top-box con standard aperto a prezzi contenuti (circa 150 euro).

Stando ad alcune analisi, per rendere vantaggiosa la nuova piattaforma il break even point &#232 tra i 3 e i 7 milioni di famiglie. Secondo Merril Linch, entro il 2006 gli abbonati a Freeview raggiungeranno i 3,7 milioni; secondo un altra societ&#224 di ricerche, Zenith, arriveranno addirittura a 5 milioni.

Il governo, in cooperazione con gli operatori del settore, ha messo in atto un ambizioso piano da un milione di sterline (1,58 milioni di euro) per saggiare le reazioni dei consumatori alla tv digitale. Condotto dalla ITC sotto il pi&#249 generale programma Go Digital, l¿iniziativa permette di studiare il comportamento di 300 famiglie dei Midlands, non interessate precedentemente dall¿offerta multi-channel, alle quali sono state offerti accessi gratuiti ai canali e servizi digitali.

Il turn off avverr&#224 quanto saranno rispettati tre requisiti:

– il 99,4% delle abitazioni abilitate tecnicamente alla ricezione digitale ¿ a prescindere dalla modalit&#224 – dei principali canali

– il 95% delle abitazioni equipaggiate per la ricezione digitale

– presenza sul mercato di soluzioni per la ricezione digitale convenienti. Il Governo si aspetta il raggiungimento dei tre requisiti tra il 2006-2010.

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Mercato e Operatori

La Gran Bretagna &#232 il paese leader in Europa nella ricezione della televisione digitale, con il 40 per cento delle abitazioni. Il 78 per cento di queste &#232 equipaggiata con la ricezione direct to home e il 50 per cento via cavo. Cavo o satellite, il 37 per cento &#232 appannaggio delle Pay TV e lo switch over &#232 guidato dalla conversione di questi abbonati al digitale.

Canali FTA

L¿emittente pubblica BBC trasmette con due canali terrestri, BBC1 e BBC2, senza pubblicit&#224, e con una serie di canali free to air digitali (BBC 24, BBC Parliament, BBC Knowledge, BBC Choice) su piattaforme multichannel.

La ITV (Channel 3) &#232 la rete privata pi&#249 vecchia d¿Europa, creata negli anni ¿50. Un network di 15 canali regionali che cooperano, in determinate ore della giornata, nella produzione di programmi nazionali. Granada Media e Carlton Communications detengono le licenze in 10 dei 15 associati.

Channel 4 &#232 un ibrido specificatamente inglese, di propriet&#224 dello Stato, ma finanziato dalla pubblicit&#224.

Channel 5 &#232 stato probabilmente l¿ultimo network terrestre a essere lanciato nel 1997. Il Gruppo RTL &#232 l¿azionista di maggioranza.

Pay tv

Alla met&#224 del 2001, il 41 per cento delle abitazioni con tv erano abbonate alla pay tv, superando la soglia dei 10 milioni. Di questi, l¿80 per cento ricevono programmi digitali. La sostanziale assenza di canali FTA su satellite o cavo fa risultare una sostanziale equivalenza tra pay tv e tv digitale.

Sono quattro gli operatori digitali: Sky (l¿unico operatore DTH e fornitore di canali premium su altre piattaforme), ITVdigital, Telewest e NTL. British Telecom (BT) ha intenzione di lanciare un emittente e servizi VOD su DSL nel 2002.

Satellite

Le case con DTH sono praticamente tutte abbonate alla pay tv, con Sky Digital unico fornitore con 240 canali, di cui 22 di propriet&#224, 16 joint venture, 68 canali di altre emittenti, 82 canali audio e radio e 37 f.t.a..

Il simulcast &#232 cominciato nel 1998 con il lancio di Sky Digital contestualmente a un politica aggressiva di marketing. Per un anno di abbonamento veniva regalato la parabola e la ¿digibox¿. L¿urgenza e l¿aggressivit&#224 delle politiche sono state spinte dalla presenza del nuovo entrante Ondigital.

BSkyB spera di recuperare questi investimenti attraverso un aumento degli abbonati, dalle entrate dalle transazioni di t-commerce sulle sue piattaforme interattive aperte, e dal risparmio sui ripetitori analogici. Gli abbonati sono effettivamente aumentati, mentre &#232 stato un flop il t-commerce.

Cavo

Dopo molti anni di frammentazioni e incertezze, l¿offerta &#232 oggi consolidata intorno al duopolio NTL/Telewest. Entrambi gli attori perseguono la strategia ¿triple play¿ – telefonia, televisione, internet DSL ¿ e pianificano il video on demand.

La maggior parte della rete trasmette in digitale e il numero di abbonati gi&#224 convertiti ¿ stimato intorno al milione e mezzo tra i due operatori – &#232 di gran lunga il pi&#249 alto in Europa.

Inizialmente la DTT era percepita come una minaccia, ma attualmente entrambi gli operatori continuano a guadagnare abbonati. NTL ha intenzione di vendere la propria rete terrestre per concentrarsi sul cavo. Gli unici rischi concreti possono venire dal DSL, da operatori come British Telecom.

Terrestre

La rete di trasmissioni terrestre &#232 di propriet&#224 di due societ&#224 commerciali: Crown Castle International (CCI), una societ&#224 americana che ha comprato la rete della BBC nel 1997, e NTL. CCI opera su 1150 siti per la televisione analogica e 80 per tv digitale con una copertura del 69 per cento (marzo 2001). NTL ha 550 siti.

La Gran Bretagna &#232 stato il primo paese a lanciare la DTT nel novembre 1998 con 6 multiplex, di cui tre affidati alla ITVdigital.

Alla fine di giugno 2001, ITVdigital aveva 1.350.000 abbonati, con una crescita di 50.000 a quadrimestre, il break even &#232 previsto nel 2003 con 2 milioni di abbonati.

Nel settembre 2001, Carlton e Granada avevano dichiarato di cercare partner finanziari per entrare nel DTT. Hanno, inoltre, chiesto un maggiore impegno al governo e ai PSB per la promozione di FTA digitali terrestri.

Nel marzo 2002 l¿ITVdigital ¿ a quota 1.200.000 abbonati – ha chiesto di accedere alla procedura fallimentare. I proprietari non hanno voluto rischiare di soccombere sotto un debito crescente, imposto dalla competizione con BskyB. Le trasmissioni sono state interrotte il 1° maggio 2002.

Uno dei problemi che hanno portato al fallimento della ITVDigital &#232 che n&#233 i canali f.t.a. n&#233 tanto meno i produttori di set top box sono impegnati seriamente nella produzione, promozione, affitto, installazione o vendita di soluzioni f.t.a. accettabili. Le ragioni sono diverse: la tecnologia non era matura per decoder convenienti, nessuno era interessato a produrli per margini ritenuti troppo bassi, la BBC sta aspettando il via dal governo per rinnovare la propria offerta f.t.a. e quindi scegliere la piattaforma di trasmissione.

Quadro normativo

Le emittenti pubbliche sono regolate da un Royal Charter (quello attuale copre il periodo 1996-2006) e governate dal BBC Board of Governors, l¿equivalente di un consiglio di amministrazione.

La Broadcasting Standards Commission (BSC) &#232 l¿organismo per gli standard e l¿equit&#224 delle trasmissioni. &#200 l¿unico ente nel panorama normativo inglese a coprire televisione e radio, sia terrestre che satellitare. Come stabilito dal Broadcasting Act del 1996, i compiti principali sono il monitoraggio e la ricerca di standard e equit&#224 nelle trasmissioni e risoluzione delle controversie.

La Radiocommunications Agency &#232 un¿agenzia esecutiva del Department of Trade and Industry. &#200 responsabile per la gestione dello spettro radio non militare, della sua rappresentanza a livello internazionale, oltre a commissionare ricerche, allocare le frequenze e garantirne l¿efficienza e rilasciare le licenze.

Le emittenti commerciali private sono sotto il controllo dell¿Independent Television Commission (ITC). Channel 4, ITV e Channel 5 sono sotto la sua giurisdizione. L¿ITC rilascia le licenze per trasmettere da e per il Regno Unito, a prescindere dalla modalit&#224 di ricezione e trasmissione. Le licenze variano a seconda del servizio, ma pongono tutte delle condizioni per quanto riguarda gli standard dei programmi e la pubblicit&#224. La vigilanza spetta sempre all¿ITC, che pu&#242 anche imporre sanzioni in caso di violazione delle norme. Assicura, inoltre, che siano disponibili sul mercato inglese un¿ampia gamma di servizi di alta qualit&#224 e per interessi diversi. Infine, deve garantire una competizione effettiva ed equilibrata sul mercato.

Nel Libro Bianco sulle Comunicazioni, nel percorso verso il digitale il governo inglese ha indicato l¿intenzione di far convergere tutte le autorit&#224 e, quindi, competenze del settore (OFTEL, ITC, BSC, Radiocommunications Agency and the Radio Authority) in un¿unica super-autorit&#224 denominata Office of Communications (OFCOM). In questa ipotesi, soltanto il governo della BBC resterebbe fuori.

Licenze Analogiche

La licenza ITV &#232 regionale e ha una durata di 10 anni rinnovabili. La propriet&#224 della licenza pu&#242 essere trasferita a determinate condizioni.

Il valore delle licenze &#232 direttamente proporzionale alla scarsit&#224 dello spettro e alle dimensioni del mercato pubblicitario, reso appetibile dall¿assenza di un concorrente come la BBC.

Le emittenti private hanno pagato 670 milioni di euro nel 2000 per il rilascio delle licenze. Soltanto in Finlandia si trova uno schema di tassazione proporzionale simile a quello inglese.

Nel quadro dello switch over al digitale &#232 stato introdotto un incentivo fiscale

che esclude gli abbonati al digitale dal computo della quota proporzionale.

Politiche

Nel 1996 il governo ha annunciato l¿intenzione di introdurre la DTT sulla base di 6 multiplex. Quello con la copertura maggiore &#232 stato assegnato alla BBC.

Il Broadcasting Act del 1996 consente alla ITC di rilasciare le licenze per i rimanenti 5 mux. Uno &#232 stato riservato per ITV, Channel 4 e i servizi di televideo ed &#232 stato assegnato a Digital 3 e 4 Ltd. Le licenze per trasmettere sui 4 multiplex commerciali rimanenti (da A a D) sono stati messi all¿asta a partire dal 1996.

Il multiplex A &#232 stato assegnato nel luglio 1997 a S4C Digital Networks Ltd (SDN). Channel 5 e S4C hanno garantito i contenuti sul multiplex A, che ha anche l¿obbligo di trasmettere programmi in gaelico per la Scozia.

I multiplex B, C e D sono stati assegnati con un beauty contest alla pay tv British Digital Broadcasting plc (BDB). La licenza ha la durata di 24 anni ed &#232 gratuita per i primi 12, dati i costi di installazione iniziale. Le modalit&#224 di pagamento per l¿uso dello spettro sono attualmente al vaglio delle autorit&#224 competenti.

Dopo il fallimento di ITVdigital e la restituzione delle licenze ottenute, la ITC ha lanciato una nuova asta che si &#232 conclusa con l¿assegnazione delle licenze per il Multiplex B alla BBC e per i Multiplex C e D alla Crown Castle.

Una caratteristica dei due licenziatari &#232 la creazione, insieme a BskyB, di ServicesCo per il marketing della nuova piattaforma. La partecipazione di altri operatori consentir&#224 la vendita del pacchetto DTT come un insieme. Il presidente della ITC, Robin Biggam, dichiarava: ¿La Commissione ritiene che la domanda sottoposta da BBC/Crown Caste &#232 quella che con maggiori probabilit&#224 garantir&#224 la sostenibilit&#224 della televisione digitale terrestre. Raggiunger&#224 quegli spettatori che sino ad oggi non sono stati attratti dalla televisione digitale e aiuter&#224 il processo di switch over.¿

In dettaglio:La proposta di BBC/Crown Castle per la distribuzione dei servizi tra le diverse piattaforme

Consulta:LE FONTI

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