BIBLIOTECH
Liguori editore
Pubblicato: 16 aprile 2014
Pagine: 128
ISBN: 9788820759162
Prezzo: 11,99
Questo saggio di Patrice Flichy è un breve trattato di sociologia delle passioni ordinarie nell’era digitale. La figura del professionista-amatore, che si sta affermando nei settori dell’arte, della politica e delle scienze, è qui analizzata insieme alle pratiche che rappresentano i nuovi modi di produrre conoscenza, diffondere informazioni, creare opere e fare attivismo.
Gli amatori, grazie al web 2.0, sono oggi tra i principali protagonisti della scena pubblica. L’amatore, figura antica, da sempre legata ai territori dell’arte e della cultura, vive oggi una nuova attualizzazione grazie al web 2.0 e alla società della conoscenza integrale. Il libero e costante accesso al sapere ha lentamente e inesorabilmente sgretolato le barriere che impedivano all’uomo comune di conquistare la ribalta della scena pubblica.
Wikipedia, Youtube, MySpace, Flickr, sono solo alcuni degli ambienti in cui è germinato l’amatore contemporaneo, inaugurando nuove modalità di produzione, distribuzione e consumo, inedite forme di azione politica, e specifiche estetiche scaturite direttamente dalle tecnologie digitali.
La consacrazione dell’amatore descritta da Patrice Flichy è tra i fatti più significativi del nostro tempo. Essa annuncia movimenti carsici che spingono verso una rimodulazione della dialettica tra profano ed esperto, tra passione e lavoro, tra saperi legittimi e quelli clandestini.
Opposizioni che progressivamente tendono a sbiadire, lasciando campo libero ad una cultura più articolata e meno vincolata alle validazioni istituzionali. La società degli amatori – attraverso una ricognizione puntuale dell’arcipelago delle passioni ordinarie – mette in luce le pratiche emergenti connesse ai nuovi media che si affiancano ad altre già consolidate, rendendo ancora più inestricabile la matassa culturale tipica del nostro tempo.
Patrice Flichy, è professore di sociologia presso l’université de Paris-Est Marne-la-Vallée. Studioso dei nuovi media e delle tecniche d’informazione, è direttore della rivista di cultura mediale Reseaux (La Découverte). In italiano sono stati tradotti L’industria dell’immaginario: per un’analisi economica dei media (Rai-Eri), Storia della comunicazione moderna (Baskerville), L’innovazione tecnologica (Feltrinelli).