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Diritti e temporalità

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Il Mulino Editore

Pubblicato: gennaio 2013

Pagine: 230

ISBN: 9788815241184

Prezzo: 18,00

 

Che ruolo potranno svolgere i diritti umani nell’era delle biotecnologie, delle neuroscienze, dell’ingegneria genetica, delle nanotecnologie, della biologia sintetica, insomma, delle tecnologie emergenti? Il volume intende rispondere a tali quesiti.

 

I diritti umani, tenuti lontani dalla giuridicità, appaiono condannati all’indeterminatezza e all’incapacità di rispondere alle sfide della contemporaneità, sia che vengano dal fenomeno migratorio, sia dalle nuove tecnologie. Contenutisticamente vuoti, sembrano destinati a essere riempiti a piacimento a seconda della prospettiva filosofica di partenza. Anzi, non solo il contenuto dei singoli diritti, ma anche lo stesso catalogo diviene in questo modo variabile.

 

Solo recuperando una prospettiva temporalmente orientata e concependoli come diritti storici si può garantire l’accesso alla giuridicità. In questo senso, a partire dalla filosofia di Paul Ricoeur, è possibile concepire i diritti come «legal rights» e compiere un primo passo verso una governance tecnologica dove i diritti umani possano svolgere un ruolo non marginale, o meramente conservativo, ma proattivo.

(Dalla quarta di copertina)

 

Daniele Ruggiu, è dottore di ricerca in «Diritti umani: evoluzione, tutela, limiti» (Università di Palermo, 2008). È attualmente collaboratore di ricerca presso il «Centro interdipartimentale di ricerca e servizi per le decisioni giuridico-ambientali e la certificazione etica d’impresa» (CIGA) dell’Università di Padova per il quale si occupa di studiare il rapporto tra diritti umani e tecnologie emergenti. Collabora, inoltre, con la cattedra di Filosofia del diritto, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara. Per il Mulino ha curato, insieme a G. Guerra, A. Muratorio, E. Pariotti e M. Piccinni, il volume « Forme di responsabilità, regolazione e nanotecnologie» (2011).

 

Flavio Fabbri

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