BIBLIOTECH
UBE Editore
Pubblicato: maggio 2012
Pagine: 304
ISBN: 8883501876
Prezzo: 26,00
Con la grande maggioranza degli utenti di Facebook presa dalla smania di aggiungere amici, scrivere «mi piace», lasciare commenti, sarebbe forse il caso di fermarci e riflettere sugli effetti che i social network hanno sulle nostre vite oramai sature di informazioni.
Che cosa ci spinge, quasi fosse un obbligo, a impegnarci tanto diligentemente con i diversi network? Il libro esamina la nostra ossessione collettiva per l’identità e il management di sé stessi coniugati con la frammentazione e il sovraccarico di informazione della cultura online.
Lovink traccia un percorso innovativo, analizzando criticamente motori di ricerca, video online, blog, radio digitale, mediattivismo e Wikileaks. Questo libro lancia un forte messaggio rivolto a tutti gli utenti della rete: liberiamo le nostre capacità critiche e cerchiamo di influenzare tecnologia e spazi di lavoro, o saremo destinati a sparire nella rete.
Pungente e acuto, senza essere pessimista, Lovink offre una critica delle strutture politiche e del potere incorporati nelle tecnologie che modellano la nostra vita quotidiana.
(Nota a cura dell’editore)
Geert Lovink (Amsterdam, 1959), è un docente, saggista e teorico delle culture di rete olandese. Professore di Interactive media, teorico dei media e attivista, è autore di pubblicazioni sul tema delle culture di rete. Tra i creatori della fondazione Adilkno, è autore di progetti di comunicazione indipendente quali Fiberculture e della mailing list Nettime. Cofondatore della Città Digitale di Amsterdam, è stato tra li organizzatori delle conferenze WetWare, Next Five Minutes, Ars Electronica. Insieme a Franco Berardi, Philippe Agrain e Carlo Formenti è uno dei critici contemporanei della network culture in Europa. Nel 2002 la MIT Press ha pubblicato due sue opere: Dark Fiber, una collezione di saggi sulle culture di internet (tradotta in italiano, spagnolo, romeno, tedesco e giapponese), e Uncanny Networks, una raccolta di interviste a teorici dei media e artisti. La Casa editrice V2 di Rotterdam ha pubblicato nel 2003 il suo testo più critico nei confronti della net economy, My First Recession (pubblicato in italiano da Apogeo Editore, 2004).