Media e Oriente

di di Andrea Morigi e Hamza Boccolini |

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Media e Oriente

Mursia Editore
Pubblicato: aprile 2011
Pagine: 136
Prezzo: 12,00

131 canali generalisti, 119 dedicati a musica e varietà, 58 per cinema e fiction, 51 sportivi, 25 economici, commerciali e di shopping, 26 di news, 21 per bambini, 23 culturali, 12 di documentari, 11 interattivi, 13 religiosi e 4 turistici: questa, secondo l’ AsbuArab States Broadcasting Union che raggruppa le maggiori catene televisive arabe – è l’offerta televisiva quotidiana delle tv in lingua araba. Ogni giorno più di 700 canali satellitari diffondono trasmissioni in lingua araba verso decine di milioni di antenne paraboliche installate sui tetti del Medio Oriente, sulle case e i balconi degli immigrati in Europa e ovunque vi siano comunità arabofone.

Sono alcuni dei dati presentati nel saggio Media e Oriente (Mursia, pagg. 136; euro 12) di Andrea Morigi e Hamza Boccalini che viene presentato il 14 aprile 2011 al festival del giornalismo di Perugia.

Spiega Francesco Specchia, direttore della collana Media Mursia: «Media e Oriente è una sorta di reportage dal fronte del video di estrema attualità: nessuno – studente, esperto di comunicazione, semplice curioso – era in grado di definire esattamente la differenza tra, poniamo, le linee editoriali della formidabile Al-Jazeera e il suo diretto competitor Al-Arabiya. Né si conoscevano i passi veloci del fondamentalismo attraverso le sit comedy, i reality show, addirittura i cartoni animati. Ignoravamo il fatto che si potesse morire o ricevere una fatwa per una battuta in un talk show. Questo saggio, che ha il pregio della chiarezza e della completezza, ci aiuta a capire che cosa è accaduto e sta accadendo nell’etere del mondo arabo e anche le conseguenze che questo ha sulla politica e la cultura sociale di quei paesi».

Alle nuove generazioni del mondo islamico, ma anche a tutto l’Occidente, il panorama mediatico medio-orientale è apparso per anni un universo blindato e immutabile, concepito esclusivamente a scopo di propaganda politica, ideologica e religiosa. Quella che si apre ora è una nuova fase interna allo scontro fra le civiltà: il conflitto fra la modernità e l’immobilità e «cambiamento» sembra essere la parola d’ordine che attraversa la zona dove anche il piccolo schermo scuote quei popoli finora paralizzati fra l’ordine garantito dai regimi autoritari e la tentazione della guerra santa.

Media e Oriente è una efficace e documentata panoramica non solo delle principali televisioni medio-orientali da Al-Jazeera, la madre di tutte le tv, sino a Al-Arabiya, l’emittente saudita di Dubay, sua eterna rivale; da Al Aqsa, l’arma di Hamas, ovvero la tv dei cortoon kamikaze, sino a Al-Zawraa, il volto della resistenza irachena; dai reality coranici sino alla propaganda americana accesa da al-Hurra) ma anche dei suoi palinsesti, Tg, editori-emiri, talk show, mezzibusti, soap opera.
(Nota dell’editore)

Andrea Morigi è giornalista professionista e attualmente lavora a «Libero», dove si occupa di temi legati all’immigrazione e all’Islam. È componente del Comitato per l’Islam Italiano presso il ministero dell’Interno, è autore del volume Multinazionali del terrore (2004), ha coordinato la redazione di «La libertà religiosa nei Paesi a maggioranza islamica. rapporto 1998», a cura dell’opera di diritto pontificio «Aiuto alla Chiesa che Soffre» e ha collaborato al rapporto sulla libertà religiosa nel mondo dal 2000 al 2010.

Hamza Boccolini è giornalista professionista, lavora presso l’agenzia di stampa Aki-Adnkronos international, per la quale segue le notizie diffuse dalle tv satellitari mediorientali. È docente di Media nel mondo arabo per l’Università degli Studi di Napoli «L’Orientale» e si è specializzato sui movimenti fondamentalisti islamici con un dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Parma. Ha vinto il premio Ischia per il giornalismo nel 2010 per i suoi articoli sulla galassia jihadista nel web.

 

Flavio Fabbri

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