BIBLIOTECH
Convergenze Editore
Pubblicato: dicembre 2010
ISBN: 8864700014
Prezzo: 19,00
Google e le comunità tematiche
Google permette di esplorare ogni argomento tramite il suo listato di risposte. Ma affinché esista un elenco di risultati deve esistere una comunità di individui che si occupano del problema. D’altra parte, l’esistenza di una collettività che dibatte di un tema istituisce la validità pubblica dei suoi contenuti: la verità delle dichiarazioni scientifiche, o il potere d’acquisto dei soldi, non si fondano su principi sociali differenti. Allo stesso tempo, l’esistenza di comunità che sviluppano il dibattito su un certo argomento rappresenta il movente di coloro che in un primo momento si sono limitati ad incarnare il ruolo di “ricercatori” a diventare autori a loro volta. La trovabilità e l’espansione delle comunità sono causa ed effetto reciproci. Lo scopo e la motivazione coincidono.
Google e la stima della collettività
Il tributo di stima che viene riconosciuto dalla comunità all’individuo appare come una motivazione al lavoro e alla produzione superiore a quanto sia in grado di fare la retribuzione economica. Le persone sono più disciplinate, puntuali, disponibili e affezionate al loro contributo volontario nella vità della comunità di interesse, rispetto a quanto sembrino generalmente disponibili a dedicarsi al lavoro ufficiale e remunerato. Sembra che si riproduca in questo ambito la distinzione tra spirito e materia, o tra anima e corpo. Il lavoro pagato contribuisce alla sopravvivenza fisica, mentre la partecipazione spontanea alle produzioni o ai dibattiti di una comunità di appassionati consolida l’autostima, garantisce l’insostituibilità del proprio ruolo. Da un lato si profila la continuità della vita corporea, dall’altro si riceve una garanzia sull’unicità della propria personalità. Come sempre negli ultimi duemila anni, il destino del lato “spirituale” è quello di sopraffare la controparte “fisica“.
Google il Minotauro
Google quindi modifica in modo radicale l’esperienza del mondo che viene vissuta dagli individui, trasforma importanti settori dell’economia introducendo un impulso incontenibile alla produzione gratuita, rende misurabile un valore non monetario ma connesso alla stima, alla reputazione, al “corpo glorioso” della personalità trascritta nel medium digitale. La metamorfosi della realtà è così radicale che sembra impossibile non esista una regia, un disegno, un progetto salvifico che la guida. Questa illusione è il luogo in cui ci si perde, l’epicentro del labirinto di Google.
(Nota dell’editore)
Paolo Bottazzini, è nato a Milano nel 1972. Come libero professionista ha coordinato lo sviluppo di un metodo per l’architettura delle informazioni su media digitali, che è stato collaudato con successo presso grandi committenti istituzionali italiani e stranieri. L’esperienza pionieristica di ricerca e di applicazione in questo ambito è raccolto nel volume collettivo Web Usability, pubblicato nel 2002 da Tecniche Nuove. Parallelamente ha svolto attività di docenza in relazione alla comunicazione digitale, per il Politecnico di Milano (facoltà di Design Industriale), e per il Corep, presso il Politecnico di Torino. Per il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano ha presieduto dal 2003 al 2007 il Laboratorio Filosofico-Informatico. L’analisi antropologica e sociologica dei modelli cognitivi e pragmatici emergenti dai nuovi media è testimoniata da questa monografia su Google pubblicata dalla nostra casa editrice.