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Digitalmente confusi

BIBLIOTECH


Franco Angeli
Pubblicato: 10 gennaio 2011
Pagine: 192
ISBN: 9788856833829
Prezzo: 23,00

Noi italiani siamo, per il momento, contemporanei accidentali e inconsapevoli delle profonde trasformazioni indotte dalla tecnologia digitale. Poco avvezzi all’inglese, privi di una produzione di software, scarsi anche nell’hardware, ignari di possedere quasi per intero una delle più importanti aziende elettroniche del mondo, irretiti e inebetiti dai gadget di cui ci inondano i designer americani e giapponesi e i loro terzisti asiatici, vagheggiamo la “banda larga” anche se non sapremmo che farne e inneggiamo alla tv digitale terrestre come fosse una rivoluzione culturale, quando è solo intrattenimento e consumo di massa.

Intanto, il world-wide web vacilla sotto le spallate inferte da poderosi interessi commerciali privati, con aziende di varia estrazione e vocazione (ma un unico chiaro obiettivo: il consumatore online) che tentano ciascuna di accaparrarsene una fetta esclusiva. Il Nuovo Mondo aperto, democratico e creativo rischia di trasformarsi in una costellazione di staterelli chiusi, votati al consumo e all’entertainment di bassa lega.

Questo dibattito ha formato l’oggetto di più di un discorso del presidente Barack Obama, ma è impensabile in bocca a un nostro leader politico o a un nostro opinion maker. La rivoluzione digitale va ben oltre la tv, gli iPhone e gli iPad e potrebbe rivelarsi importante come quella neolitica dell’agricoltura o quella ottocentesca dell’energia e delle macchine. E noi rischiamo di perdercela prima ancora di averla capita.

Come riscattarci, come riprenderci? Nel proporre le sue risposte, il libro racconta al lettore l’abc del digitale: in una sola lettura, troverete così tutto quel che dovete e volete sapere sul suo presente e il suo probabile futuro, scoprendovi anche coinvolti in un viaggio affascinante nella suggestiva visione della “intelligenza collettiva“.
(Dalla quarta di copertina)

Paolo Magrassi, fisico di formazione, dirigente di ricerca e consulente di grandi multinazionali, ragiona da sempre intorno al potenziale delle tecnologie digitali e il loro presumibile impatto sulla vita delle persone. In A World Of Smart Objects (Stamford 2002) e 2015 Weekend nel futuro (con V. Di Bari, Milano 2004) ha discusso le conseguenze dell’ipergeografia, della realtà aumentata, dell’Io digitale e degli oggetti intelligenti, e congetturato che queste trasformazioni cambieranno il nostro modo di stare nella Natura. In Difendersi dalla complessità (FrancoAngeli 2009) e La good-enough society (FrancoAngeli 2010) ha analizzato le difficoltà di adattamento alla crescente complessità indotta dalle tecnologie.
 

 

Flavio Fabbri

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