BIBLIOTECH
EDB Edizioni
Pubblicato: settembre 2010
Pagine: 160
ISBN: 9788810606131
Prezzo: 16.50
I nostri ragazzi comunicano tra loro con Messenger, guardano i video su YouTube, aprono uno spazio su MySpace e aggiornano il proprio profilo su Facebook, cominciano fin da bambini a scrivere nei blog, a elaborare immagini e scaricare musica, giocano con la Wii o la Playstation e lo fanno simultaneamente, tanto che si parla di generazione multitasking. I giovani parlano questi linguaggi, che noi lo vogliamo o no.
Da qualche anno anche Internet è cambiato: non è più soltanto una grande banca dati con materiali generati da webmaster, ma uno spazio in cui ogni utente può essere protagonista, alimentandolo con contenuti propri da condividere con il resto del mondo: è il web 2.0.
Siamo così di fronte a una rivoluzione epocale, che non può essere semplicisticamente demonizzata. La scuola e la Chiesa hanno già iniziato a coglierla come un’opportunità da valorizzare. E la sfida è ora lanciata soprattutto al mondo degli adulti, agli insegnanti e agli operatori pastorali che hanno più che mai bisogno di essere introdotti a questi nuovi percorsi per veicolare contenuti.
Il volume, nato dall’esperienza sul campo, si propone come strumento concreto di accompagnamento per chi non vuole restare tagliato fuori dall’era digitale e così perdere il contatto con le nuove generazioni.
(Dalla quarta di copertina)
Luca Paolini (Livorno, 1963), si è diplomato all’ISSR “Italo Mancini” di Urbino e all’ISSR “Ecclesia Mater” della Pontificia Università Lateranense (Roma). Docente di religione nella diocesi di Livorno dal 1986, è curatore del blog “Religione 2.0” (http://www.religione20.net), che nel 2007 ha ricevuto da We.Ca. (Associazione Webmaster Cattolici Italiani) il premio “Miglior sito web cattolico” nella categoria “Siti personali“. Nell’anno accademico 2009/2010 ha insegnato presso l’ISSR “Beato Niccolò Stenone” di Pisa con un laboratorio dal titolo “L’insegnamento della religione cattolica e la pastorale parrocchiale con i nuovi media e il web 2.0“.