BIBLIOTECH
Lupetti Editori
Pubblicato: giugno 2010
Pagine: 224
ISBN: 9788883913051
Prezzo: 14,00
Temporary store, guerrilla store, pop-up store, container store sono termini entrati nel linguaggio comune, persino di moda, anche perché proprio la moda ha contribuito a renderli noti al grande pubblico. L’idea è semplice: proporsi ai potenziali clienti in un luogo per un periodo limitato. quindi, appunto, pop-up o guerrilla store che appaiono e scompaiono, magari in un container già pronto ed essere trasferito altrove. Un’idea che risponde a tanti diversi obiettivi.
Esperimenti pilota, idee nuove che a poco a poco si istituzionalizzano con l’arrivo delle grandi marche del largo consumo che iniziano a pop-up con strutture temporanee un po’ ovunque. Presentano nuovi prodotti, costruiscono eventi per coinvolgere i loro clienti, testano un formato di negozio, usano il temporary come factory outlet o semplicemente vendono i loro prodotti dove non sono e non potrebbero essere stabilmente presenti.
Sono tutti modi di declinare l’idea di un punto vendita temporaneo, reinterpretando una tradizione antica che ha visto da sempre forme di commercio itinerante, dagli ambulanti fino ai camioncini di Migros che percorrevano le valli svizzere creando scompiglio nelle tranquille acque del retail elvetico. Connotazioni differenti del medesimo principio: rompere lo schema di presenza permanente e, in modi diversi, recitare un cameo in una data scena commerciale.
Il volume intende affrontare in modo completo e unitario questo fenomeno. Partendo dal concetto di “tempo” nella sua storia e nella sua riconcezione attuale, gli autori percorrono le principali straformazioni delle modalità di acquisto e di consumo delle merci, approdando alle forme più innovative di comunicazione e di distribuzione delle stesse.
Lungi dal configurarsi come formula transitoria, destinata esaurirsi insieme alla crisi economica che ancora ci attanaglia, il temporary shop viene qui presentato come una nuova consistente e durevole attività economica, alla quale possono dedicarsi imprenditori provenienti da esperienze diverse: commerciali, immobiliari e di comunicazione, senza escludere naturalmente gli “absolute beginners“.
(Dalla quarta di copertina)
Massimo Costa, laureato in Giurisprudenza, pubblicista, è Segretario Generale di Assotemporary, l’unica Associazione italiana a cui fanno riferimento i temporary space. Da alcuni anni è anche Segretario Generale di Assomoda, la storica Associazione italiana degli agenti e distributori di moda e sport. Con Riccardo Pagani e Ada Cattaneo è autore di Agente moda, una professione storica proiettata nel futuro (2006).
Ada Cattaneo, è sociologa, docente, ricercatrice e trand -watcher, consulente di marketing, branding e comunicazione, pubblicista, blogger e autrice di vari testi. La formazioni filosofica unica all’esperienza con Francesco Alberoni e Giampaolo Fabris e con équipe italiane e internazionali, le consentono di esplorare e analizzare con rigore accademico ed entusiasta curiosità la società odierna offrendone interpretazioni originali e lungimiranti. Tra le sue ultime opere ricordiamo Le sfaccettature di Wellthiness (2010), I consumi degli immigranti (2009), Chi cammina svelto, vedrà prima la strada più lunga. Analisi e riflessioni da uno studio sull’evoluzione dei negozi cinesi in Italia (2009), Questioni di identità? L’agente bricoleur postmoderno (2006).