BIBLIOTECH
Le Mani Editore
Pubblicato: maggio 2010
Pagine: 129
ISBN: 9788880125327
Prezzo: 12,00
Da molti anni ci si interroga sul cinema contemporaneo. Di volta in volta indicato col suffisso post- (“postmoderno” il termine più utilizzato), viene percepito come un cinema che viene “dopo“. Dopo la spinta propulsiva del moderno (le nuove onde e il cinema d’autore), certamente molto dopo il classico (e alle volte viene identificato come “neoclassico“), dopo che la proliferazione dei new media ha mutato per sempre lo scenario delle immagini in movimento. E forse dopo il cinema stesso, sempre più considerato come arte del Novecento. I diversi aspetti del cinema contemporaneo americano vengono analizzati come intimamente interconnessi: la dimensione formale e quella narrativa, l’aspetto produttivo e quello culturale, l’elemento dell’identità e quello dell’internazionalità.
Un’attenzione particolare alle novità: l’arretramento del cinema hollywoodiano; l’introduzione di nuovi modelli di consumo; il rapporto modificato con il cinema del passato; la new wave delle serie televisive statunitensi; la proliferazione del “pulp” e l’amore per le forme basse del cinema. E tanto altro ancora. Senza tacere dello sconvolgimento prodotto dall’11 settembre, divenuta in breve tempo la data di riferimento per un cinema ancora più “post-postmoderno“. Dieci “lezioni filosofiche” sulle dinamiche del cinema contemporaneo Usa degli anni Duemila.
Siamo agli albori del nuovo secolo, eppure gli ultimi anni del Novecento sembrano preistoria. L’11 settembre, le guerre in Medio Oriente, la crisi dell’economia mondiale, il terrore della pandemia, tutto è sembrato congiurare per metterci di fronte, in un breve volgere di tempo, alle nostre peggiori paure e insicurezze. E nel frattempo, il cinema ha cambiato radicalmente volto, emigrando su altre piattaforme e mostrandosi sempre più disperso sui diversi media, e tuttavia mantenendo un forte statuto sociale e culturale. Gli anni Duemila, ovvero il primo scorcio di questo millennio, sembrano dunque contenere grandi contraddizioni e straordinari contenuti.
Il cinema americano, dalla tragedia delle Torri Gemelle all’elezione di Obama, verrà ricordato come un indimenticabile serbatoio di tensioni storiche e mitologie popolari, di ossessioni morali e grovigli sociali. E ogni suo film dal più importante a quello apparentemente più innocuo, sono stati in qualche modo sfiorati, toccati, modellati, persino impregnati del drammatico periodo di riferimento.
(Dalla quarta di copertina)
Roy Menarini, insegna Storia del Cinema presso il Dams di Gorizia, Università di Udine. Ha scritto numerosi volumi sul cinema contemporaneo, tra cui Il cinema di David Lynch, William Friedkin, Stanley Kubrick – Full Metal Jacket, Nanni Moretti – Bianca, Italiana Off. Per Le Mani ha curato (con L. Gandini) Hollywood 2000 I – Generi e temi e II – Autori, scritto altri volumi, tra cui James Cameron, e dirige la rivista «Cinergie – Il cinema e le altre arti». È redattore di «Segnocinema» e «Close-Up».