BIBLIOTECH
Carocci Editore
Pubblicato: marzo 2010
Pagine: 184
ISBN: 9788843053513
Prezzo: 16,00
Se Simmel fosse stato un consumatore di mass media e Weber avesse potuto conoscere lo star system hollywoodiano? Se Benjamin avesse avuto la possibilità di navigare in internet e Mead di partecipare a una chat online? Se Foucault avesse assistito a una puntata del Grande Fratello e Luhmann all’espansione dei mondi virtuali?
Che cosa ne avrebbero potuto scrivere e quali riflessioni ne avrebbero tratto questi grandi maestri delle scienze sociali? «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire», ha scritto Italo Calvino. Così i classici della sociologia possono dire ancora molto e fornire spunti di riflessione preziosi per interpretare l’universo dei media, anche nelle sue più recenti articolazioni. Questo libro approfondisce le ragioni della loro attualità alla luce delle scienze della comunicazione.
Da un lato, intende mostrare come la comunicazione mediata sia il cuore pulsante dei processi di modernizzazione sociale; dall’altro, mira a sottrarre il controllo dei fenomeni comunicativi al senso comune, per restituirlo alla più ampia e autorevole tradizione delle scienze sociali.
(Dalla quarta di copertina)
Davide Borrelli, insegna Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università del Salento e all’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Ironia senza limiti (Milano 1995), Il comico della pubblicità (Roma 1995), Il filo dei discorsi (Roma 2000), Il videofonino (con L. Petullà, Roma 2007), Il mondo che siamo (Napoli 2008).