La fine della televisione

di di Jean-Louis Missika |

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La fine della televisione

Lupetti
Milano , 2007
Pagine: 111
ISBN: 9788883912290
Prezzo: Euro 13,00

La televisione, così come la si è conosciuta, sta per scomparire anche se in pochi se ne sono accorti, affondando in un oceano di schermi, terminali, reti, portatili, che diffondono una quantità sterminata di immagini, suoni e parole da poter consumare a qualunque ora e dovunque.

Questo significa che il ruolo di forum sociale che il mezzo televisivo ha svolto per decenni, lungo quelle che Missika chiama le sue età (paleo-, neoe post-televisione), si va esaurendo. Ciò comporta che il servizio pubblico sarà sempre più sfasato rispetto ai ritmi imposti dalle innovazioni tecnologiche a costi decrescenti, e alle nuove generazioni che ne sono le consumatrici più accanite.

La televisione d’antan potrebbe diventare allora un medium rivolto soprattutto alla terza e quarta età, con evidenti ricadute anche sulla raccolta pubblicitaria. D’altra parte, grazie alla diffusione di tecnologie facilmente utilizzabili (video-telefonino) si verifica un processo di de-specializzazione che investe le professionalità tradizionalmente attive nel mondo dell’audio-visivo, per cui si assisterà a un’offerta televisiva sempre più orizzontale e sempre meno verticale.

“La televisione sta per diventare una sorta di juke-box” scrive Missika, lo stesso concetto di rete o canale sarà obsoleto, il pubblico si rivolgerà direttamente a chi organizza lo spettacolo o l’evento by-passando qualsiasi mediazione.
(Dalla quarta di copertina)

Jean-Louis Missika è un uomo di televisione e sociologo francese.

Laureato in filosofia, scienze politiche, gestione e scienze economiche, ha iniziato la sua carriera tra il 1979 e il 1984 come consigliere di Maurice Ulrich e Pierre Desgraupes, presidenti e direttori generali di Antenne 2.

E’ entrato all’INA (Istituto Nazionale dell’Audiovisivo) come direttore della ricerca per il dipartimento della ricerca prospettiva tra il 1985 ed il 1986, anno in cui ha anche creato e diretto la rivista MediaPoteri.

Nel 1988 ha lasciato il periodico per la direzione del servizio di informazione e diffusione sotto Michel Rocard, fino alle dimissioni di quest’ultimo.

Negli anni tra il 1991 e il 1993 ha integrato la direzione del Groupe de la Cité e, tra il 1993 ed il 1995, della Sofre.
Nel 1995 e per i successivi 3 anni ha diretto BVA, prima di creare la sua società di consulenza media JLM Conseil, filiale di Altedia e consigliere di Bertrand Delanoë.

Amministratore di Iliad dal 2004, è stato nominato vicepresidente della società nel gennaio 2007.
Dal 1984 insegna anche all’IEP (Istituto degli studi politici) di Parigi ed ha realizzato numerosi documentari televisivi.

 

Teresa Di Maio

 

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