BIBLIOTECH
Carocci, Roma 2007
Pagine 107
ISBN 88 – 430 – 3906 – 7
Prezzo 9,50
Strumenti e tecnologie ci supportano nelle nostre attività quotidiane. Ma cosa li rende capaci di influenzare così profondamente la vita di ogni giorno così come l’evoluzione della storia umana? E perché sono un tema interessante sia per la ricerca psicologica sia per quella ergonomica? Nel rispondere a queste domande il libro analizza il lavoro di mediazione psicologico-sociale svolto dagli artefatti tecnologici, inquadrandolo all’interno di una cornice teorica storico-culturale e fornendo indicazioni empiriche per lo studio e la progettazione delle tecnologie della vita quotidiana. Dopo una completa introduzione sull’argomento in generale, in cui l’autrice parla delle tecnologie e il ruolo di mediazione che esse svolgono, il libro prosegue con l’analisi di argomenti strettamente correlati. Una prima parte è anzitutto dedicata alla psicologia culturale e le pratiche quotidiane, l’autrice si concentra sulla centralità dell’azione pratica; le comunità di pratiche sociali, le esperienze familiari; gli studi sulla cognizione quotidiana; artefatti tecnologici e pratiche sociali. Prosegue poi trattando l’apprendimento attraverso la mediazione; lo studio delle tecnologie in azione; l’ergonomia sociale; l’etnografia delle pratiche quotidiane e le tecnologie in uso. Si avvia poi alla conclusione descrivendo i sistemi di attività quotidiana; i dati interattivi; il progettare l’usabilità sociale delle tecnologie e il design come pratica sociale.
(dalla quarta di copertina)
Francesca Alby, è assegnista di ricerca presso la Facoltà di Psicologia 1 dell’Università di Roma “La Sapienza”. Ha pubblicato Gruppi e tecnologie al lavoro (con C. Zucchermaglio, Roma-Bari 2005).