BIBLIOTECH
Bompiani, Milano 2006
Pagine 76
ISBN 8845256456
Prezzo 7.00
Introduzione di Beppe Grillo
Una delle frasi più difficili da smontare – spacciata per di più come ultimissima conquista pedagogica – è quella che sostiene di non lasciare mai un bambino da solo davanti alla tv. A pochissimi viene in mente che non è la sua integrità morale a preoccupare i responsabili dei palinsesti. È che la pubblicità esige che ci sia almeno la mamma con lui, o comunque un adulto con potere d’acquisto.
È la tv che guarda noi, infatti: ci ha già fotografati, inseriti in fasce d’età, collocati in aree di reddito, raggruppati in categorie, divisi in serie, ripartiti in aree geografiche, codificati nei comportamenti, catalogati. I programmi? Deboli pretesti per sostenere i sempre più frequenti “stacchi” pubblicitari, le televendite, le promozioni, le sponsorizzazioni. In mezzo a questo vuoto di contenuti e a questo pieno di merci di ogni tipo, i bambini sono ostaggi di educatori e psicologi che tentano di giustificare strategie di marketing neppure troppo mascherate, delle quali diventano spesso inconsapevoli strumenti. Perché i bambini non hanno bisogno della televisione, è la televisione che ha bisogno di loro.
Un libro chiaro, radicalmente contrario alla foresta di schermi 8della tv, del computer, dei videogiochi, dei telefonini) che ha invaso le camerette dei ragazzi e il salotto di casa. Un libro per tutti, ma soprattutto per genitori e maestri, che spiega limpidamente cos’è la tv, a chi serve, quali interessi rappresenta e perchè bisogna aspettare che un bambino compia dodici anni prima di fargliela guardare.
(dalla quarta di copertina)
Poi, questo libro dice anche, fra le righe, che consumare non è un peccato. Ma le merci sono solo una piccola parte della complessità della vita di una persona e non il ‛tutto’, come la tv vorrebbe farci credere.
(dall’introduzione)
Paolo Landi ha pubblicato “Manuale per l’allevamento del piccolo consumatore” (Einaudi, 2000), “Il cinismo di massa” (Sperling&Kupfer, 1994), “Lo snobismo di massa” (Lupetti, 1991). Un suo intervento è stato pubblicato nel volume collettivo “Caro Enzensberger – Il futuro della televisione“, a cura di Alberto Abruzzese (Lupetti, 1994). È stato per qualche anno critico televisivo su vari settimanali. È docente a contratto al Politecnico di Milano. Vive e lavora a Treviso.