BIBLIOTECH
Bruno Mondadori, Milano 2006
Pagine 192
ISBN 8842498971
Prezzo 13.00
I surrogati di presenza sono quelle evanescenti parzialità che i media veicolano nella nostra vita di tutti i giorni come sostituti di una presenza reale delle cose e del mondo.
Telefono, radio, cinema, televisione e internet postulano infatti una fede piuttosto singolare: quella che dall’altra parte del ricevitore o dello schermo ci sia “qualcuno”, una presenza di cui non possiamo dubitare anche se non è con noi in carne e ossa, ma è solo evocata e riflessa.
Un aspetto “animistico” dei media fin qui poco esplorato: eppure è proprio dalla storia di questa fede e di queste “presenze” che dovrebbe aver inizio una storia dei media. Che cos’è oggi questa presenza-assenza, e perché è possibile “mediarla”? Quale cambiamento antropologico è dovuto intervenire affinché essa entrasse nella nostra vita quotidiana fino a farci dimenticare dell’essenza filtrante dei media?
A questi e ad altri interrogativi cerca di dare risposta questa raccolta di saggi, frutto di anni di ricerche compiute in diverse parti del mondo: dal fenomeno dei telefonini tra Oriente e Occidente alla diversa percezione della tv in Italia e a Hanoi, un’interpretazione squisitamente antropologica del fenomeno della comunicazione e delle nuove tecnologie.
Franco La Cecla insegna Antropologia culturale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È consulente antropologo per il Comune di Barcellona. Per la Bruno Mondadori ha anche pubblicato: “Modi bruschi. Antropologia del maschio” (Milano 2000), “Lo stretto indispensabile. Storie e geografie di un tratto di mare limitato” (con P. Zanini, Milano 2004) e ha curato “Bruce Chatwin: viaggio in Afghanistan” (con Maurizio Tosi, Milano 2000), “Il Bronx” (Milano 2002) e “La quotidianità del sistema globale” (con P. Zanini, Milano 2005).