In quel film c’è un segreto

di di Mario Sesti |

Raccontare al cinema, raccontare il cinema

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In quel film c’è un segreto

Feltrinelli, Torino 2006
Pagine 176
ISBN 8807490498
Prezzo 12.00

 

Questo è un libro che ci dimostra che, senza passare per linguaggi paludati e accademici, si può tornare a parlare di cinema: per capire le sue storie, per carpirne i segreti. Mario Sesti – che ha anche saputo parlare del cinema con il cinema – si mette a fianco dello spettatore e gli parla con il tono confidenziale di chi ha molto viaggiato nella storia del cinema e nella cinematografia del presente.

 

C’è chi ama la musica rock, chi l’opera, chi il bricolage: ma tutti vedono film. E non c’è nessuno che non si sia trovato almeno una volta a cena da amici coinvolto in una animata discussione su un film, a difenderlo o attaccarlo con convinzione. Tutti coloro che amano il cinema sono spesso buoni lettori che forse leggerebbero con piacere libri sul cinema capaci di parlarne con la stessa passione che suscitano i film.

 

I libri di cinema, invece, sembrano parlare solo a esperti di film o a studiosi specializzati. L’idea di In quel film c’è un segreto, è proprio quella di un libro che si rivolga a tutti e che sappia raccontare per quale ragione sedersi di fronte a un film, ad assorbirlo immobili per quasi due ore, è un’esperienza più misteriosa di quanto si creda e come ha fatto il cinema a diventare proprio questo: da Spielberg ai fratelli Coen, da Hitchcock a Welles, da Polanski a Coppola, il libro cerca di mostrare il modo in cui i film raccontano i propri segreti, senza svelarli.
(dalla quarta di copertina)

 

Mario Sesti, tra gli ideatori della Festa del Cinema di Roma, ha scritto libri su Nanni Moretti, il film poliziesco, il nuovo cinema italiano. Nel 1997 ha vinto il premio per “il miglior libro di cinema dell’anno” con “Il cinema di Pietro Germi“. Nel 2003 un suo film documentario sul finale perduto di “8 1/2” di Fellini (L’ultima sequenza) è stato selezionato dal Festival di Cannes e proiettato a New York al Museo Guggenheim e al MoMA.

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