BIBLIOTECH
il Mulino, Bologna 2006
Pagine 360
ISBN 88-15-11298-7
Prezzo 20.00
In epoca contemporanea almeno tre grandi cambiamenti hanno interessato il settore della comunicazione: l’invenzione della radio, l’avvento della televisione e, successivamente, della telematica.
Ognuna di queste tre rivoluzioni tecnologiche ha posto in discussione il ruolo della carta stampata. Se già la radio aveva conquistato a sé le masse non alfabetizzate, rendendo quindi minoritario il pubblico dei lettori, la televisione a sua volta è giunta a occupare una posizione tra i mass media di rilevanza non solo nazionale, integrando radio e stampa e superandole quanto a penetrazione, popolarità e tempestività. Internet offre oggi nuove opportunità, moltiplicando i modi in cui le informazioni vengono proposte e fruite.
Nell’epoca della globalizzazione quale sarà il futuro del giornalismo di informazione e di opinione nato con le grandi rivoluzioni liberali dell’Ottocento?
Il volume ripercorre la storia del giornalismo italiano, visto come specchio e fattore primario delle trasformazioni sociali, nell’intento non solo di ricostruire una memoria storica, ma anche di riflettere sull’evoluzione del giornale, archetipo di tutti i moderni mezzi di comunicazione.
(dalla quarta di copertina)
Paolo Murialdi (1919-2006) è stato redattore capo de “Il Giorno” dal 1956 al 1973, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana dal 1974 al 1981, consigliere d’amministrazione della Rai dal 1993 al 1994. Ha diretto il Laboratorio per la comunicazione economica e finanziaria dell’Università Bocconi di Milano. Tra le sue opere: “Come si legge un giornale” (1986), “La stampa del regime fascista” (1986) e “La stampa italiana dalla Liberazione alla crisi di fine secolo” (1995), tutti pubblicati da Laterza; e inoltre “Maledetti ‘professori’. Diario di un anno alla Rai” (Rizzoli, 1994) e “Il giornale” (Il Mulino, 1998).