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STMicroelectronics è l’unica società di semiconduttori in Italia. La società ha fatturato l’anno scorso 8,9 mld di dollari nel mondo, e quest’anno dovremmo sfiorare i 10 mld; abbiamo 50.000 dipendenti nel mondo e segnalo che circa 30% del nostro fatturato viene rivolto a società in Europa. Il 25% (in crescita) ormai va in Cina: si tratta naturalmente di società che hanno produzioni in Cina, sono anche società europee, americane, giapponesi, con produzioni allocate ormai, spostate in quella area. Il 22% in Asia Pacifica, il 7% nei mercati emergenti, il 4% in Giappone, il 12% in Nord America.
Siamo una società italo-francese, quotata in Borsa: il 72% delle nostre azioni sono sul mercato libero, il 27% appartengono alla holding italo-francese, che controlla il Board della società – una situazione inusuale, in cui la società viene controllata parimenti da capitale francese e italiano. Abbiamo raggiunto l’anno scorso la quinta posizione mondiale, guadagnando quindi una posizione in più durante il 2005. Siamo una società relativamente grossa, quindi, e tuttavia il mercato è estremamente frammentato. E’ anche vero, però, che nei prossimi mesi ed anni assisteremo a un grosso fenomeno di concentrazione, anche nel mondo dei semiconduttori, cosa che non è successa un po’ sorprendentemente sino ad oggi.
Per quanto riguarda la spesa della corporation in Ricerca e Sviluppo, abbiamo speso l’anno scorso 1.630 mln di dollari su 9 mln di fatturato, cioè circa il 18%. Una cifra significativa anche per una società di semiconduttori. Importante anche l’investimento che la società ha fatto in manifacturing nel mondo.
Ciò che caratterizza la nostra società, cosa non molto comune in questo momento, è il forte impegno in ricerca e sviluppo e anche il fatto di essere verticalmente integrati con l’obiettivo di fare al nostro interno la maggior parte delle attività produttive.
In Italia abbiamo 4 sedi principali: una vicino a Milano (Agrate Brianza), Castelletto, che è un centro di ricerca e sviluppo, Catania e Napoli, che è un altro centro di ricerca e sviluppo. Abbiamo in totale circa 10.000 dipendenti, impegnati per il 47% in attività di produzione. Questo non è banale, non è uno sforzo trascurabile.
Abbiamo molte attività che sono già state trasferite in aree a basso costo – Singapore, Cina, ecc. – ma abbiamo mantenuto a fatica, e con successo, una significativa attività di manifacturing in Italia. Abbiamo il 19% di tutte le nostre risorse dedicate all’headquarter – marketing, amministrazione, ecc. – e ben il 34% delle risorse in Ricerca e Sviluppo, che lavorano non solo per il mercato italiano ma anche per la corporation. Quindi abbiamo circa 3.500 persone totalmente dedicate alla R&S in Italia.
Quindi facciamo Ricerca e Sviluppo e produciamo in Italia tutte quelle tecnologie troppo nuove o troppo avanzate per poter essere trasferite in area a basso costo.
Faccio un augurio, che arriva da questa constatazione: il mercato italiano e francese dei semiconduttori sommate assieme rappresentano oggi meno del 3% del mercato mondiale dei semiconduttori. Quindi si fa poca attività di produzione in Italia e anche in Francia. L’Italia, in particolare, rappresenta meno dell’1% del mercato mondiale di semiconduttori.
Perciò l’augurio che faccio, con tutto il cuore e a tutti presenti in questa sala, è quello di progredire in modo stupendo, perché noi siamo ben lieti di supportarvi di più nel prossimo futuro. E la raccomandazione è invece per quello che ho detto fino ad oggi: occorre assolutamente supportare al massimo Ricerca e Sviluppo, per tutte le società qui presenti e ovviamente in particolare per l’STMicroelectronics.
(Testo ricavato da trascrizione audio)
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Instant Meeting – Roma, 4 Luglio 2006