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L’intensità e la distrazione

BIBLIOTECH


Franco Angeli, Roma 2006
Pagine 240
ISBN 88-464-7300-0
Prezzo 22.00

 

Non si comunica tramite messaggi. Si comunica soprattutto producendo eventi, ossia realizzando qualcosa di intenso e di inatteso nello spazio, altrimenti incolmabile, che separa l’emittente dal ricevente.

 

L’evento è una distrazione dalla superficie della comunicazione, dalla sua ovvietà: mettere in relazione. È ciò che fa emergere quello che il messaggio esclude, è ciò che concretizza l’assenza. Per questo la comunicazione è creativa, per questo i suoi processi, le sue strategie e i suoi risultati generano sorpresa, perché non smettono mai di sperimentare le relazioni più inattese e gli accostamenti più imprevedibili, perché non demordono dall’infiammarsi nel loro stesso consumo.
A partire dai primi decenni del XIX secolo, questa specifica qualità della comunicazione si è intensificata, innestandosi progressivamente – e facendosene tratto identitario – nei sistemi di produzione/consumo delle industrie culturali, fino a determinarne una radicale modificazione.

 

Il volume raccoglie le tracce di queste trasformazioni, ne registra le forme, le intensità e le dinamiche, ne censisce le utilità e le deficienze, lasciando emergere, in tal modo, una logistica delle dinamiche di produzione e di consumo dei processi comunicativi così come essi accadono dentro i media e nelle loro relazioni con le persone, le aziende, i territori e i mercati.
(dalla quarta di copertina)

 

Daniele Pittèri, insegna Comunicazione politica alla Luiss-Guido Carli e Marketing e nuovi media all’Università di Napoli Federico II. Presidente di Lab.com. Laboratorio permanete di creatività e di comunicazione, da oltre quindici anni si occupa di strategie di immagine e di media events. Fra le sue pubblicazioni: “Polaroid dal Pianeta Terra” (Napoli, 1999), “Fabbriche del desiderio” (Roma, 2000), “Cause Related Marketing” (Roma, 2002), “La pubblicità in Italia. Dal dopoguerra ad oggi” (Roma, 2002); “Archeologie della pubblicità” (Napoli, 2003).

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