BIBLIOTECH
Nuovi Mondi Media, Bologna 2006
Pagine 390
ISBN 88-89091-29-0
Prezzo 19.50
Traduzione di Giuliana Lupi
Prefazione di Peter Phillips
Ogni anno i più autorevoli giornalisti d’inchiesta raccolgono e danno voce alle notizie che non hanno fatto notizia, nel tentativo di non soccombere e di non essere complici della morte dell’informazione. Le storie che segnalano sono quelle che avrebbero dovuto trovarsi nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ma non ci sono state. Sono notizie che, coinvolgendo multinazionali e poteri politici, incutono paura agli editori e ai produttori di informazione. Perché stanno dietro ai fatti coi quali siamo costretti a fare i conti, perché denunciano un mondo di interessi celati e di ipocrisie, perché forniscono un punto di vista critico alla popolazione. Perché sono semplicemente vere.
Può una notizia fondamentale essere veramente “censurata” nell’era di Internet, con l’informazione che può attraversare il mondo in pochi secondi? Può essere “censurata” una notizia che pubblicata anche da un solo giornale può però essere distribuita e discussa su centinaia di blog e siti web? Sì, può. E i fatti lo dimostrano.
Cos’è realmente successo a Falluja? Chi c’è dietro allo scandalo Oil for food? Chi ha tratto vantaggio dallo tsunami? Perchè, improvvisamente, l’Iran è diventato “il nemico”? Chi e perchè sta sperimentando farmaci letali su esseri umani? Questi e tanti altri i fatti ignorati (o nascosti) dai media e raccontati dal libro più scomodo per l’intero sistema.
Un libro che, anche quest’anno, toglie i lacci della censura alle notizie che avrebbero potuto, e potrebbero tuttora, cambiare il corso della storia.
(dalla quarta di copertina)
Project Censored è un autorevole gruppo statunitense di ricerca sui media che si propone di promuovere il ruolo “del giornalismo indipendente in una società democratica”. Nasce nel 1976 da un’idea di Carl Jensen, docente di Scienze della Comunicazione presso la Sonora State University, California e dal 1996 è guidato da Peter Phillips, docente di Sociologia e da molto tempo attivo in organizzazioni no profit.