BIBLIOTECH
Meltemi Editore, Roma 2006
Pagine 288
ISBN 88-8353-468-9
Prezzo 21.50
1990-2000: potremmo chiamarli i dieci anni che sconvolsero i rapporti tra la tv e la politica. Anche se, dopo la vittoria elettorale del centrodestra del 2001 e alla luce dei diktat berlusconiani contro i vari Santoro, Biagi, Luttazzi o degli esempi ripetuti di allergia al pluralismo dimostrati dal potere, potremmo pensare di trovarci oggi di fronte a una fase del tutto nuova, in realtà molti dei nodi che ci troviamo a dover sciogliere si sono formati proprio nel periodo preso in esame.
È in questa fase che mettono radici le patologiche caratteristiche assunte dal binomio tv-politica e che la politica diventa definitivamente televisiva. Molto si è argomentato su alcuni momenti essenziali di questo passaggio.
Quello che manca, tuttavia, è il racconto dell’intera stagione. Ed è quanto il libro ci propone: dalla “svolta” informativa di Raitre (i programmi di Santoro nei primi anni Novanta toccano livelli di “trasgressione” e punte di ascolto mai viste, per non dire anche di Profondo Nord o Milano Italia), dalle esternazioni di Cossiga che nel corso del ’91 incamera oltre 500 ore di esposizione in video, dai salotti di Costanzo ai dialoghi in romanesco di Funari, dai processi in tv alla sfacciata impertinenza di Chiambretti, alla, ancora, mediatizzazione estrema del confronto tra i partiti o i loro leader o delle stesse attività di governo, del parlamento, della magistratura. Il video in quegli anni si impadronisce definitivamente di tutti gli attori della scena pubblica politica.
(dalla quarta di copertina)
Giandomenico Crapis, medico, si è occupato di storia della televisione e della cultura di massa. Ha pubblicato nel 1999 “La parola imprevista. Intellettuali, industria culturale e società all’avvento della tv in Italia” (con prefazione di Alberto Abruzzese), e nel 2002 “Il frigorifero del cervello. Il Pci e la tv da ‘Lascia e raddoppia’ alla battaglia contro gli spot“. Collabora inoltre alle pagine culturali e di spettacolo de “l’Unità“.