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Il futuro che accade del digitale terrestre

BIBLIOTECH


Aracne Editrice, Roma 2006
Pagine 176
ISBN 88-548-0379-0
Prezzo 9.00

 

Prefazione di Marco Mele

 

DTT è un acronimo di buon nerbo. Esso designa la televisione digitale terrestre, un vascello corsaro portatore di enzimi politico-economici e socio-culturali condotto in mare aperto da una svolta tecnologica. Con la conclusione del suo noviziato sperimentale, il vascello DTT mostra di poter navigare nell’oceano della comunicazione multimediale riuscendo a sfuggire agli Scilla e ai Cariddi: ai vaneggiamenti pessimistici degli apocalittici che lo avrebbero considerato un vaso di Pandora colmo di malanni, così come all’entusiasmo ammiccante degli apologeti del suo trionfo che lo avrebbero stimato una cornucopia traboccante di frutti miracolosi.

 

Ineludibile nel suo divenire, la DTT si trova immersa in un mare di accesa concorrenza e, per non attardarsi troppo a vagheggiare un suo Parnaso consolatorio, inizia ora un viaggio con molti transiti.

 

Puntata la prua come un rompighiaccio sulla vecchia catena del valore, la DTT affida le sue fortune all’impulso interattivo e, nell’ordito tessutole addosso dalla legge Gasparri, fa rotta verso le affinità elettive della convergenza.
(dalla quarta di copertina)

 

Vanna Araldi ha un’anima meticcia e una biografia culturalmente indisciplinata. Muovendo il proprio gusto della contaminazione e degli attraversamenti lungo un percorso formativo parallelo di matrice italiana e francese, è oggi esperta di diritto dell’audiovisivo, di comunicazione politica e istituzionale.

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