BIBLIOTECH
Carocci, Roma 2006
Pagine 192
ISBN 88-430-3716-1
Prezzo 16.80
I grandi mutamenti tecnologici comportano sempre cambiamenti culturali di analoga entità.
L’introduzione del colore e quella del sonoro nel cinema italiano (e nel cinema in generale) rappresentano due punti d’incontro di massimo rilievo fra tecnica ed estetica, due banchi di prova per una riflessione non solo sul cinema, ma anche sulla storia della cultura, del consumo e della produzione d’immagini. Qui inoltre, in maniera specialissima, è possibile individuare il rapporto fra divertimento e cultura, fra spettacolo ed espressione, dove quest’ultima appare non come ricerca stilistica individuale, ma piuttosto come patrimonio della cultura popolare e dell’industria dello spettacolo.
Scopo del libro è quindi non solo ricostruire queste due svolte tecnologiche in Italia, con le varie strumentazioni impiegate, i brevetti italiani e i loro tentativi di applicazione, o la lotta contro le colonizzazioni commerciali straniere, ma anche identificare, a partire da una ricerca storico-tecnologica, i modi e le forme di attuazione di una retorica del colore e del sonoro.
(dalla quarta di copertina)
Sandro Bernardi insegna Storia e critica del cinema all’Università di Firenze. Fra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: “Kubrick e il cinema come arte del visibile” (Parma 1990), “Le regard esthétique” (Paris 1994) e “Il paesaggio nel cinema italiano” (Venezia 2001).