BIBLIOTECH
Meltemi Editore, Roma 2005
Pagine 480
ISBN 88-8353-426-3
Prezzo 30.00
Quando si parla di “comunicazione” oggi si pensa per lo più al mondo ultramoderno di internet, alle comunità virtuali, alle macchine intelligenti e alla democrazia digitale. Eppure, l’insieme dei problemi che la comunicazione pone è ben più antico: gli esseri umani furono denominati già da Aristotele “animali che parlano”.
In questa sua densa storia dell’idea di comunicazione John Durham Peters si riferisce ad autori, correnti di pensiero e fenomeni culturali eterogenei e normalmente trascurati dagli studi specialistici del settore. Il richiamo a pensatori come Agostino, Locke, Hegel, Marx, Kierkegaard, James, Adorno, Lévinas fornisce preziosi spunti di riflessione per comprendere come si sia formato nel pensiero occidentale il concetto di comunicazione nel senso in cui oggi lo usiamo.
Muovendo dalle prime applicazioni delle telecomunicazioni, Peters ha realizzato uno stimolante e articolato quadro delle questioni antropologiche, sociali e psicologiche a cui ricondurre le trasformazioni del concetto di comunità e la ridefinizione della condizione umana.
Il suo saggio muove da tesi suggestive e provocatorie. Senza vincoli e confini disciplinari, offre un copioso materiale di discussione a quanti, come l’autore, intendano riconoscere l’alterità di ogni essere, umano e non.
(dalla quarta di copertina)
John Durham Peters è considerato uno dei maggiori filosofi e studiosi della comunicazione. Autore di numerose pubblicazioni, attualmente insegna, in qualità di F. Wendell Miller Distinguish Professor, presso il Department of Communication Studies della University of Iowa. Il suo libro Parlare al vento, premiato dalla National Communication Association (Winans-Wichelns Award), è stato tradotto in molti paesi.