BIBLIOTECH
Liguori, Napoli 2005
Pagine 260
ISBN 88-207-3851-1
Prezzo 14.50
Il lungo viaggio dell’editoria in Italia: dal mondo tipografico all’archeologia industriale dell’antico regime; dal “secolo del libro” tra Otto e Novecento all’epoca dei mass media; fino all’integrazione nello spazio dei flussi, nel contesto delle dinamiche europee e globali.
Un profilo storico e mediologico, e insieme uno strumento per interpretare i nuovi scenari della comunicazione editoriale nella società delle reti.
(dalla quarta di copertina)
Gli strumenti per interpretare l’evoluzione dell’editoria vanno individuati oggi nel contesto dei media, all’altezza dei processi culturali, comunicativi e di mercato che cambiano la nostra mente, in un passaggio rapido ed epocale dalla modernità alla società delle reti. In questo volume il percorso si organizza per successive approssimazioni: ricostruendo l’evoluzione storica dell’ “ambiente” editorilae (la prima industria culturale, l’età dei mass media, il ventennio fine-Novecento del flusso multimediale, l’integrazione nei processi digitali…), poi allargando la visuale alle dinamiche del XXI secolo, allo spazio europeo, alla globalizzazione, e alle nuove frontiere della comunicazione.
L’Italia, con la sua storia particolare, si trova da molto tempo in una posizione intermedia fra i paesi trainanti (come, in momenti diversi, sono stati le nazioni forti dell’Europa ottocentesca e gli USA) e quelli che si affacciano o si riaffacciano sulla scena.Il nostro sistema editoriale è tradizionalmente investito dai vettori di trasformazione generati dall’esperienza dei primi, subendo alcuni cortocircuiti tipici dei secondi.
Gli scenari italiani e europei raccolti in questo volume da Fabio Tarzia, l’attraversamento dei processi innovativi dell’editoria elettronica proposto da Luca e Leonida Reitano, e le analisi di Maria Liguori sull’area sempre più rilevante della promozione e comunicazione del libro mostrano alcuni dei vittori e dei punti più evidenti nel rapporto fra processo globale e sistema locale, fra cultura digitale e cultura industriale.
(dall’introduzione)