BIBLIOTECH
Bompiani, Milano 2005
Pagine 294
ISBN 8845234460
Prezzo 8.50
Immaginiamo uno che ci chiami a un telefono fisso e ci chieda: “Dove sei? La risposta sarebbe stupita e scontata: “Dove vuoi che sia? Sono lì, dove che chiami.” Con il telefonino, è tutto un altro paio di maniche: si incomincia proprio chiedendo: “Dove sei?”, visto che l’interlocutore può essere dappertutto. Magari non ci si fa troppo caso, tanto si è ciechi rispetto al mondo in cui si vive. A questo punto, chiedersi che tipo di oggetto è un telefonino (“ontologia” vuol dire questo), diventa interessante.
Dunque: che cos’è un telefonino, a cosa serve? Frugatevi nelle tasche o guardate nella borsa, vicino al telefonino, aprite il portafoglio. Troverete biglietti del tram, scontrini del supermercato, banconote, documenti e carte di credito. Ecco un’altra cosa a cui spesso non si bada: la realtà sociale è fatta di iscrizioni, da cui dipendono obblighi, diritti, sanzioni, matrimoni e divorzi, premi Nobel e anni di galera… Più o meno, tutta la felicità e l’infelicità della nostra vita. Facile profezia: tutte queste carte finiranno per centralizzarsi nel telefonino, che se le mangia tutte. Incredibile ma vero: nel telefonino ci sono più cose di quante ne sognino le nostre filosofie.
(dalla quarta di copertina)
Maurizio Ferraris insegna Filosofia teoretica nella Università di Torino, dove dirige il Centro Universitario di Ontologia Teorica a Applicata (Ctao). Ha pubblicato una trentina di libri. Tra questi, da Bompiani, “Storia dell’ermeneutica” (1988), “Nietzsche e la filosofia del Novecento” (1989), “Mimica. Lutto e autobiografia da Agostino a Heidegger” (1992), “Il mondo esterno” (2001), “Goodbye Kant!” (2004), giunto in pochi mesi alla quarta edizione.