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Ict e tutela della persona

BIBLIOTECH


Franco Angeli, Roma 2005
Pagine 256
ISBN 88-464-6549-0
Prezzo 26.00

Prefazione di Renato Borruso
Presentazione di Leonello Mattioli

L’informatica ed Internet rappresentano un fenomeno cresciuto in maniera estremamente rapida, caratterizzandosi per aver reso un’immensa infrastruttura tecnica disponibile per tutti coloro che sono in grado di utilizzarla. Soprattutto il giurista deve relazionarsi con le nuove tecnologie consapevole che, accanto agli sviluppi scientifici e culturali indotti dal digitale, si è assistito ad un incremento dell’attitudine criminale mirata a sfruttare tutte le possibilità di mimetizzazione e di elusione offerte dall’ambiente digitale.

Il fenomeno dei computer’s crimes, sorto negli Stati Uniti e poi rapidamente diffusosi, comprende figure criminose particolarmente importanti e in continua evoluzione e riguarda qualsiasi atto o fatto contrario alle norme penali, nel quale il computer è stato coinvolto come soggetto, oggetto o strumento. Tale assunto è il punto di partenza adottato in questo volume per procedere all’analisi dei reati informatici in quanto pone in evidenza, in ognuna delle tre ipotesi previste la presenza di un elaboratore.

Nel corso dell’opera si è distinto poi tra “reati informatici propri” includendovi tutte quelle fattispecie che vedono nel computer l’oggetto o il soggetto del reato e che non potrebbero esistere in sua assenza e “reati informatici impropri” che sono tutti i reati comuni (ingiuria, diffamazione, …), che possono essere commessi anche mediante l’utilizzo di un computer. Accanto alle problematiche di base, si è analizzata la rilevanza penale di condotte particolarmente diffuse in ambito informatico come, ad esempio, portscanning, sniffing di pacchetti in transito attraverso una rete, joe job, rogue cancel e i cosiddetti dialer. Detti fatti rap-presentano i reati informatici che maggiormente hanno impegnato il legislatore, trattandosi di figure completamente nuove ed autonome in grado di manifestarsi soltanto in relazione ad un ambiente informatico.

Questo volume si raccomanda quindi a tutti gli operatori del diritto e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, pubblici e privati, che, per motivi di studio e professionali, intendono approfondire l’intreccio degli aspetti giuridici, criminologici e tecnici della sicurezza dell’informazione, della tutela della privacy, delle tecniche di crittografia e steganografia.
(dalla quarta di copertina)

Emanuele Florindi, laureato in Giurisprudenza, è consulente in ambito informatico-giuridico dell’Università degli Studi di Perugia e di diverse Procure della Repubblica per indagini inerenti reati di criminalità informatica. È membro del Comitato per l’attuazione del Codice di Autoregolamentazione Internet e Minori per il Ministero delle Comunicazioni ed è il responsabile del Centro studi e ricerche di Telefono Arcobaleno Onlus.

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