BIBLIOTECH
Fazi Editore, Roma 2005
Pagine 208
ISBN 88-8112-609-5
Prezzo 15.00
La prima storia di una relazione molto pericolosa: quella fra Hollywood e il potere politico-militare americano.
In questo libro Jean-Michel Valantin racconta la storia degli stretti legami fra l’industria cinematografica e i centri del potere politico-militare americani dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri.
Documenti alla mano, l’autore mostra come il Pentagono e Washington siano a più riprese intervenuti direttamente per finanziare i film e orientare le scelte delle major e dei network televisivi, allo scopo di accrescere il consenso del pubblico verso le scelte dei governi in fatto di politica interna e, soprattutto, estera; e come in molti altri casi le major, creando spontaneamente un “cinema di sicurezza nazionale”, abbiano contribuito a formare nel pubblico occidentale il bisogno di demonizzare il nemico di turno e di far fronte comune.
Da quando Roosevelt convocò Capra e Ford per commissionare loro film che mobilitassero psicologicamente la nazione, passando per pellicole ideologiche come Il giorno più lungo, Terminator, Top Gun, Independence Day, la storia si snoda fino alla guerra irachena e alla nota montatura del salvataggio di Jessica Lynch, la donna-soldato “presa in ostaggio” in Iraq e liberata in diretta con una spettacolare irruzione sceneggiata dal Pentagono.
Un saggio lucido, agile e attualissimo.
(dalla quarta di copertina)
Jean-Michel Valantin si occupa di studi strategici e di sociologia della difesa. È specialista di strategia americana e degli effetti strategici del riscaldamento globale. Collabora con Areion, centro di ricerca francese per la prevenzione della crisi e dei conflitti, e con le riviste “Diplomatie Magazine“, “Défense et Sécurité Internationale” ed “Enjeux Méditerranée“.